Berlusconi: “Pdl, basta polemiche divisive”

Pubblicato il 26 Agosto 2013 alle 13:42 Autore: Gabriele Maestri

Alla fine, per stroncare le polemiche in casa Pdl, è intervenuto direttamente lui. E’ una nota di Silvio Berlusconi, infatti, a gettare molta acqua sul fuoco divampato ieri tra Daniela Santanchè, esponente della linea dura pro Berlusconi, e il gruppo attendista delle “colombe”, compresi Renato SchifaniFabrizio Cicchitto, che hanno reagito piuttosto male alle dichiarazioni della Santanchè sul loro conto.

 ”In questa situazione di difficoltà per il nostro Paese e di confronto tra le forze politiche, il dibattito all’interno del Popolo della Libertà, che nasce come chiaro segnale di democrazia, viene sempre più spesso alimentato, forzato e strumentalizzato dagli organi di stampa”. Inizia così la nota di Berlusconi, che come da copione individua nei media i maggiori responsabili dei danni all’immagine del suo partito.

In queste condizioni, il leader del Pdl nota che ”La passione e l’impegno generoso dei nostri dirigenti e dei nostri militanti, anche negli ultimi giorni vengono riportati e descritti a tinte forti, quasi fossero sintomi di divisione e di contrasto”. I contrasti in realtà ci sono tutti, gli interventi bellicosi di ieri non sono certo frutto di ricostruzioni giornalistiche ma di interviste o dichiarazioni alle agenzie, ma per Berlusconi è prioritario dare l’idea di un partito unito.

berlusconi

Se dunque l’unica soluzione è non dare ai giornalisti materia di cui scrivere, il Cavaliere ha dato direttive precise ai suoi, per non far emergere divisioni o non crearne di nuove: “Invito tutti a non fornire con dichiarazioni e interviste altre occasioni a questa manipolazione continua che alimenta le polemiche e nuoce a quella coesione interna, attorno ai nostri ideali e ai nostri valori, che e’ sempre stata ed e’ il tratto distintivo del nostro movimento”.

Nel frattempo, sui possibili malumori che potrebbero portare alcuni parlamentari del Pdl a non sostenere la caduta del governo Letta in contrasto con eventuali decisioni del loro partito, interviene con durezza Gianfranco Miccichè: “So per certo che nel Pd stanno lavorando alla campagna acquisti nel centrodestra a favore di un Letta-bis, ma non troveranno molti parlamentari disposti a esporsi e giocarsi una rielezione in cambio di nulla“. Per Miccichè il problema è innanzitutto del Pd: “Una parte di loro vuole le elezioni, i franchi tiratori contro Letta sarebbero molti di più degli improbabili sostenitori reclutati nel Pdl”.

L'autore: Gabriele Maestri

Gabriele Maestri (1983), laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista e collabora con varie testate occupandosi di cronaca, politica e musica. Dottore di ricerca in Teoria dello Stato e Istituzioni politiche comparate presso l’Università di Roma La Sapienza e di nuovo dottorando in Scienze politiche - Studi di genere all'Università di Roma Tre (dove è stato assegnista di ricerca in Diritto pubblico comparato). E' inoltre collaboratore della cattedra di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Parma, dove si occupa di diritto della radiotelevisione, educazione alla cittadinanza, bioetica e diritto dei partiti, con particolare riguardo ai loro emblemi. Ha scritto i libri "I simboli della discordia. Normativa e decisioni sui contrassegni dei partiti" (Giuffrè, 2012), "Per un pugno di simboli. Storie e mattane di una democrazia andata a male" (prefazione di Filippo Ceccarelli, Aracne, 2014) e, con Alberto Bertoli, "Come un uomo" (Infinito edizioni, 2015). Cura il sito www.isimbolidelladiscordia.it; collabora con TP dal 2013.
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