Liste UEFA: grattacapi in salsa tricolore

Pubblicato il 5 Settembre 2013 alle 16:23 Autore: Emanuele Vena

La Juventus è la squadra delle cinque con meno problemi di ATP (ben 2/3 della rosa della prima squadra sono cresciuti calcisticamente in Italia). Viceversa, la cessione di Marrone ha ridotto il numero di LTP a 3 (De Ceglie, Marchisio, Giovinco), spingendo i bianconeri a presentare una lista di 24 elementi, escludendo Motta. Per il terzino ex Bologna, peraltro, questo potrebbe essere il preludio ad un’imminente cessione all’estero, in uno dei mercati ancora aperti (Russia in primis).

Sebastian Giovinco e Claudio Marchisio, due elementi cresciuti nel vivaio della Juventus

Sebastian Giovinco e Claudio Marchisio, due elementi cresciuti nel vivaio della Juventus

Per Lazio e Fiorentina risulta evidente la penuria di elementi del vivaio in prima squadra. I biancocelesti (che non hanno problemi di ATP, potendo contare tra gli altri su Marchetti, Biava, Candreva e Floccari), hanno optato per l’inserimento nei 25 di ben 4 LTP della squadra Primavera (Crecco, Diao, Guerrieri e Serpieri) oltre al reintegrato Cavanda, lasciando fuori elementi di spicco come Dias, Pereirinha ed il neo acquisto Vinicius, oltre ai fuori rosa Stankevicius, Sculli, Barreto, Alfaro ed allo squalificato Mauri.

Per la Fiorentina il problema è ancora maggiore. Oltre all’impossibilità di schierare elementi provenienti dal vivaio viola, il club allenato da Montella ha incontrato numerose difficoltà persino nel reperire ATP, vista la folta legione straniera presente in prima squadra. Appena 4 elementi (Ambrosini, Aquilani, Pasqual e Rossi) sono infatti considerabili ATP.

Ad alimentare i problemi della Fiorentina ha contribuito anche la cessione di Ljajic, sino alla settimana scorsa l’unico LTP nella rosa viola. La sua cessione ha ridotto da 22 a 21 il numero di elementi tesserabili per la CL. A farne le spese sono stati i giovani Rebic, Vecino, Hegazy e Wolski, oltre ai fuori rosa Olivera e Vargas e al terzo portiere Lupatelli (ATP lasciato fuori per mancanza di spazio in lista). Particolarmente preoccupante è la situazione dell’attacco, che vede i soli Gomez e Rossi come punte di ruolo: un po’ poco per sei gare del girone di qualificazione.

Minori problemi per il Napoli, che raggiunge i 4 ATP grazie a Maggio, Mesto, Colombo ed Hamsik e può contare su 2 LTP in prima squadra (Cannavaro ed Insigne). Gli altri 2 LTP per completare la lista di 25 sono stati pescati nel folto vivaio partenopeo (Palmiero e Romano). L’eleggibilità come LTP è servita peraltro a smentire le voci sempre più insistenti che volevano il capitano partenopeo (che al momento, nelle gerarchie di Benitez, parte dietro ad Albiol e Britos) lontano dal Napoli.

Interessante invece il movimento operato in sede di mercato dal Milan, in ottica liste UEFA. Doppiamente strategico risulta infatti l’acquisto di Matri (tesserabile come LTP) che ha permesso il raggiungimento del numero minimo di 4 LTP (De Sciglio, Abate, Cristante ed appunto Matri), rendendo indolore la cessione di Antonini (altro LTP), ormai scartato da Allegri. Nessun problema anche per gli ATP, numerosi nella rosa del Milan.

Alessandro Matri, cresciuto nel vivaio rossonero

Alessandro Matri, cresciuto nel vivaio rossonero

Tuttavia, il club rossonero si è reso protagonista di un errore clamoroso in sede di compilazione delle liste, iscrivendo El Shaarawy in lista A anziché in lista B. Tale scelta (che ha portato alle scuse ufficiali da parte di Umberto Gandini, responsabile organizzativo rossonero) ha escluso la possibilità di inserire in lista A uno tra Saponara (al momento bloccato dalla pubalgia) e Niang, suscitando peraltro le ire di Mino Raiola, procuratore del franco-senegalese, che ha attribuito le colpe dell’esclusione del suo assistito ad una precisa volontà del tecnico Allegri.

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L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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