La “sexy barista” nel Partito protezione animali

Pubblicato il 16 Settembre 2013 alle 14:33 Autore: Gabriele Maestri

Una prima linea piuttosto anomala, visto lo scarso radicamento del partito sul territorio nazionale; eppure questa, per la barista di Bagnolo Mella, era una sorta di condizione necessaria.

“Non ho modelli politici né storici né attuali – precisa, serissima, davanti all’obiettivo – per questo ho scelto un partito nuovo che non è schierato né a destra né a sinistra né al centro, ma una realtà che cerca solo il benessere e la tutela degli animali”.

È lei stessa a spiegare che il senso della sua presenza nel partito sono i giovani, “per cercare di avvicinarli alla politica e sensibilizzarli verso il mondo animale”: il rischio che una frotta di persone si avvicinino guardando più lei degli amici a quattro zampe è messo in conto, ma lei non sembra curarsene più di tanto. Al punto che candidarsi da qualche parte per lei non è una priorità: “Dovessi mai rivestire una carica politica cercherò di portare avanti gli ideali del partito e il suo programma. L’obiettivo è vedere assicurare i diritti degli animali e la giusta tutela”.

Oltre queste frasi di principio, la Maggi non va: ci sarà tempo o, magari, ci penserà qualcun altro. Avrebbe potuto sostenere Grillo e il MoVimento 5 Stelle? “Lui ha scelto un modo nuovo di fare politica, sfruttando ampliamènte la tecnologia – dice – ma preferisco non parlare dei suoi ideali e del suo leader”. Il video si chiude con una battuta su Silvio Berlusconi: “Ogni uomo è autore del proprio destino… e nient’altro”. Clic, la telecamera si spegne, il cagnolino, buono buono mentre si è fatto coccolare dalla padrona, è di nuovo libero e Laura Maggi è pronta a tornare al suo bar; basterà a far conoscere l’ennesimo partitino agli italiani?

L'autore: Gabriele Maestri

Gabriele Maestri (1983), laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista e collabora con varie testate occupandosi di cronaca, politica e musica. Dottore di ricerca in Teoria dello Stato e Istituzioni politiche comparate presso l’Università di Roma La Sapienza e di nuovo dottorando in Scienze politiche - Studi di genere all'Università di Roma Tre (dove è stato assegnista di ricerca in Diritto pubblico comparato). E' inoltre collaboratore della cattedra di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Parma, dove si occupa di diritto della radiotelevisione, educazione alla cittadinanza, bioetica e diritto dei partiti, con particolare riguardo ai loro emblemi. Ha scritto i libri "I simboli della discordia. Normativa e decisioni sui contrassegni dei partiti" (Giuffrè, 2012), "Per un pugno di simboli. Storie e mattane di una democrazia andata a male" (prefazione di Filippo Ceccarelli, Aracne, 2014) e, con Alberto Bertoli, "Come un uomo" (Infinito edizioni, 2015). Cura il sito www.isimbolidelladiscordia.it; collabora con TP dal 2013.
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