PD verso le primarie, candidati a confronto

Pubblicato il 25 Settembre 2013 alle 11:43 Autore: Matteo Patané

matteo_renzi

Matteo Renzi, sindaco di Firenze, è senza alcun dubbio il candidato più accreditato per la vittoria finale, con un margine piuttosto ampio sui suoi avversari. Sfruttando la propria posizione per certi versi estranea al PD e la macchina organizzativa delle primarie 2012, il sindaco di Firenze ha mantenuto un tono da campagna elettorale permanente che gli ha garantito ad oggi un’ampia rendita in termini di consenso.

Il messaggio politico di Renzi si articola su due temi: da un lato il superamento di alcuni temi propri della sinistra italiana con aperture a posizioni più liberiste, e dall’altro un fortissimo attacco all’attuale classe dirigente del PD, ribadito costanemente nel mantra della rottamazione.

Più di ogni altra cosa, Renzi incarna oggi l’immagine del personaggio vincente, ed il sogno che regala agli elettori e ai militanti del PD è quello di un partito finalmente orgoglioso delle proprie posizioni, meno disposto a cedere per amor di poltrona, capace di imporsi nelle competizioni elettorali e dettare finalmente la propria linea.

Questa immagine copre ampiamente alcune lacune del  messaggio relative all’organizzazione interna del partito, al funzionamento della macchina , alla partecipazione dei militanti, alla struttura territoriale e nel web. La posizione di grande vantaggio di Renzi, tuttavia, è al tempo stesso la sua più grande debolezza. Perdere, ma anche solo non stravincere, sarebbe oggi per lui una sconfitta: è il solo che ha qualcosa da perdere in questa competizione.

Inoltre il suo messaggio di rinnovamento, fermo sulle stesse istanze ormai da più di un anno, rischia oggi di risultare appannato: i numerosi appoggi ricevuti da elementi di spicco della dirigenza PD, gli stessi contro cui nei mesi si sono lanciati i suoi strali, e l’assenza di una presa netta di distanza da simili endorsement pesano sulla sostanza della proposta e soprattutto sulla sua percezione.

Il sito di Matteo Renzi riflette in qualche modo il suo messaggio politico: unendo proposte e operato politico si presenta più che altro come una vetrina del personaggio. La home page offre una slide show e più in basso una struttura a blog che mischia manifesti politici a presentazioni dei suoi risultati come sindaco di Firenze. L’interazione, per il visitatore, è lasciata alla sottoscrizione dei vari social network e all’iscrizione ad una newsletter.

cuperlo

Fine pensatore, dotato di notevole equilibrio ma di un’ironia pungente di stampo british, con una visione molto strutturata del ruolo del partito e delle sue componenti, l’apporto di Gianni Cuperlo al congresso consiste nella riscoperta di una sinistra antropologica prima ancora che sociale.

La prova più forte della sua strategia comunicativa è il suo sito, dove appaiono in slide show una serie di dichiarazioni di intenti, anche piuttosto stringate e d’effetto, poi dettagliate attraverso rimandi specifici; il sito di Cuperlo si presenta quindi più che altro come un manifesto congressuale, corredato in forma di blog da una serie di articoli sia di approfondimento sia di narrazione.

Il punto più debole della candidatura di Cuperlo è legato da un lato alla sua apparizione piuttosto tardiva sul web, dove si è trovato a concorrere con avversari molto meglio strutturati e organizzati, e dall’altro dal fatto che i suoi temi difficilmente possono far breccia – pur se culturalmente, filosoficamente e politicamente essenziali – in un elettorato deluso e spesso rabbioso, in cui un clima esacerbato ha portato a confondere l’impegno intellettuale con l’inconsistenza del politichese.

Più di ogni altra cosa, tuttavia, Cuperlo risente del fatto di essere il volto giovane della vecchia dirigenza, troppo legato a esponenti del PD che per un verso o per l’altro ormai sono diventati oggetto di repulsione da parte della base. Sono questi sostegni scomodi che spesso spingono un potenziale votante alle primarie a cancellare il nome di Gianni Cuperlo dalla lista delle possibili scelte.

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L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
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