Perché ha vinto Renzi

Pubblicato il 31 Ottobre 2011 alle 12:57 Autore: Livio Ricciardelli
renzi e bersani

Renzi nel suo intervento ha attaccato gran parte della linea politica del Pd, soprattutto in materia economica si è spinto quasi ad elaborare una forma mista di liberalismo e keynesismo (significativa la presenza di Zingales alla Leopolda) capace di occupare quello spazio politico e quella prateria così incautamente incustodita.

Sapendo che però oggi come oggi un’agenda economica come quella di Fassina può apparire maggioritaria nel paese, considerando le cause dell’attuale crisi in atto, non ha annunciato la discesa in campo in quanto la sua leadership e la sua piattaforma risulterebbero senz’altro minoritarie nel breve periodo. Ma si prepara per il dopo, sapendo che avrà meno vincoli amministrativi in comune, una leadership (già dopo la Leopolda è più conosciuto tra i cittadini…anche grazie alle critiche di quasi tutto il Pd!) di elevarlo al rango di punto di riferimento per una fascia di Pd e di elettori e soprattutto una contingenza sociale ed economica meno febbrile. Capace di non farsi ammaliare dalle sirene di un’agenda politica che, con la scusa della ricerca di un nuovo modello di sviluppo, anziché idearne dei nuovi utilizza i suggerimenti dei vecchi.

Per Keynes nel lungo periodo saremo tutti morti. Ma la politica è più futuro che presente. E’ saper guardare un pò più lontano degli altri. Ecco perché Renzi probabilmente ha vinto la sua sfida.

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L'autore: Livio Ricciardelli

Nato a Roma, laureato in Scienze Politiche presso l'Università Roma Tre e giornalista pubblicista. Da sempre vero e proprio drogato di politica, cura per Termometro Politico la rubrica “Settimana Politica”, in cui fa il punto dello stato dei rapporti tra le forze in campo, cercando di cogliere il grande dilemma del nostro tempo: dove va la politica. Su Twitter è @RichardDaley
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