Letta, monito al Pd “Sfiducia a Cancellieri è sfiducia al governo”

Pubblicato il 19 Novembre 2013 alle 16:44 Autore: Alessandro Genovesi
indulto cancellieri

Forte della vittoria nella corsa alla segreteria del Pd, appena conquistata tra gli iscritti, Matteo Renzi torna ad attaccare il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri. In verità il sindaco di Firenze non è il solo a chiedere un passo indietro del ministro, dato che anche gli altri due candidati alla segreteria, Cuperlo e Civati, avanzano più di una perplessità sul ruolo della Cancellieri.

Renzi “Sono per le dimissioni della Cancellieri” – Nella newsletter settimanale che il probabile neo leader del partito manda ai propri simpatizzanti, un intero paragrafo è dedicato al caso Ligresti. E, come al solito, il linguaggio è ben lontano dal politichese: “Sono per le dimissioni di Cancellieri, indipendentemente dall’avviso di garanzia o meno”.

Renzi

“L’idea che ci siamo fatti dell’intera vicenda Ligresti – scrive Renzi – è che la legge non sia uguale per tutti e che se conosci qualcuno di importante te la cavi meglio. È la Repubblica degli amici degli amici: questo atteggiamento è insopportabile. Se diventerò segretario del Pd su questo tema vorrei combattere una battaglia culturale”. Parole che più chiare non si può.

Secondo Renzi, quindi Cancellieri incorre in un problema di “credibilità”: non è possibile avere un ministro della giustizia “che chiama la famiglia di tre arrestati e un latitante dicendo che non è giusto ciò che sta accadendo”. Una bordata dietro l’altra: “Proprio perchè è intima di quella famiglia, quando ci sono i procedimenti giudiziari non mette naso, non telefona, sta fuori: altrimenti perde l’autorevolezza necessaria a fare il Guardasigilli”.

 Civati presenta la sua mozione di sfiducia – Ancor più netta, se possibile, è la posizione di Pippo Civati, che questa sera porterà alla riunione del gruppo Pd la propria mozione di sfiducia nei confronti del Guardasigilli. 

Civati

 

“Dobbiamo dire una parola chiara agli elettori  – dichiara Civati- se siamo tutti d’accordo che questo sia stato un episodio scivoloso e  concordiamo sull’inopportunità che il ministro stia ancora al suo posto, perché tergiversare? Intendo portare la mozione in Aula a nome di tutto il Pd, non voglio  mettermi in mostra per motivi congressuali. Chiedo solo coerenza ai miei compagni di partito: facciamo quello che diciamo. Perchè il senso della nostra proposta è proprio questo: quello di far prendere posizione al partito, una volta per tutte, come non è puntualmente accaduto in altre occasioni simili”. Su questo tema, dunque, l’asse Renzi-Civati è ben saldo.

Cuperlo “perplesso” su permanenza Cancellieri – Toni più sfumati utilizza Gianni Cuperlo, il quale, nei giorni scorsi, ha comunque espresso “perplessità” sulla permanenza del Guardasigilli.  Intervenendo a Uno Mattina, il principale sfidante di Renzi dichiara: “Ho già avuto modo di dire e di auspicare che serve una riflessione da parte del ministro Cancellieri, che ha sempre dimostrato grande spirito di servizio nei confronti dello Stato, insieme ad Enrico Letta: deve valutare se esistano le condizioni di serenità e di opportunità politica per poter continuare a svolgere un ruolo così delicato. Stasera il Pd discuterà tutto insieme, come deve fare un partito”. La conclusione è rivolta a Epifani e Letta: “Mi auguro che il segretario e il presidente del Consiglio intervengano all’assemblea del Pd per chiarire e fugare ogni dubbio”.

Letta “Sfiducia a Cancellieri è sfiducia al governo” – La mozione di sfiducia al ministro Cancellieri “è frutto di una campagna aggressiva molto forte e slegata dal merito. Vi chiedo di considerarla per quello che è: un attacco politico al governo. E la risposta deve essere un atto politico: un rifiuto”. E’ la presa di posizione del premier Enrico Letta all’assemblea del Pd sul caso Cancellieri . “Se siamo arrivati qui a questo punto, con domani un voto di sfiducia, vuol dire che questo è un passaggio politico a tutto tondo. Un voto di sfiducia è una sfiducia al governo”, ha detto Letta che poi ha aggiunto: “Una sfiducia presentata peraltro con argomenti aggressivi e marcati. La campagna dei 5 Stelle più è aggressiva più è deludente sui territori sul piano dei voti”. “Per quanto mi riguarda, cerco di ispirare la mia azione e quella del governo al senso di responsabilità anche di fronte a situazioni molto difficili”.

L'autore: Alessandro Genovesi

Classe 1987, laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Udine, è da sempre appassionato di politica e di giornalismo. Oltre ad essere redattore di Termometro Politico, collabora con il quotidiano Il Gazzettino Su twitter è @AlexGen87
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