Sergio Lari, procuratore di Caltanissetta: “Il centrodestra non ha mai appoggiato i pm antimafia”

Pubblicato il 8 Dicembre 2013 alle 16:09 Autore: Alessandro Genovesi

Sergio Lari, procuratore di Caltanissetta: “Il centrodestra non ha mai appoggiato i pm antimafia”

Durissimo attacco del procuratore antimafia Sergio Lari al centrodestra italiano. Il magistrato, ospite al programma “In mezz’ora” di Lucia Annunziata, sottolinea come il ritorno di Cosa Nostra alla stagione della violenza potrebbe essere favorito “da una situazione politica molto caotica” e dal fatto che oggi c’è “un ministro degli Interni che è anche leader di un partito nuovo che ha spezzato l’asse del centrodestra”.

Alla richiesta dell’Annunziata di spiegare questo passaggio, ecco la bordata di Lari che ha come principale destinatario Silvio Berlusconi: “La linea del centrodestra non è mai stata vicina ai giudici antimafia come ha invece fatto Alfano in questi giorni. Loro non sono mai stati sensibili all’antimafia”.

Lari dimostra apprezzamento per il lavoro del ministro degli Interni e ritiene “serio” l’allarme da lui lanciato su un eventuale “colpo di coda” di Cosa  Nostra. “Alfano parla dopo aver ascoltato i magistrati a Palermo. Non va sottovalutato. La situazione è seria ma non è assimilabile al ’92-’93 se non perché il protagonista è lo stesso, Totò Riina, che non vede di buon occhio il processo sulla trattativa Stato-Mafia”.

Berlusconi e Dell'Utri

Secondo Lari, è proprio questo il processo che inquieta maggiormente il boss mafioso, probabilmente perché “teme che vengano a galla verità inconfessabili che gli possano far perdere la faccia davanti a Cosa Nostra o perché lo ritiene un insulto all’organizzazione per patti che alla fine si sono rivelati un nulla di fatto e un fallimento totale per la mafia”.

Tuttavia, sottolinea il magistrato siciliano, “l’organizzazione mafiosa è oggi profondamente indebolita, non è più quella del 92-93, abbiamo un capo dei capi (Riina, ndr) che mantiene il suo ruolo, il suo carisma nell’organizzazione ma che di fronte alla sconfitta ha all’esterno punti di riferimento e potrebbe decidere di vendicarsi, di dare una risposta violenta allo Stato”. Cosa Nostra, dunque, ha “ha ancora voglia di violenza, voglia di disfatta”, anche se è molto più debole di un tempo.

L'autore: Alessandro Genovesi

Classe 1987, laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Udine, è da sempre appassionato di politica e di giornalismo. Oltre ad essere redattore di Termometro Politico, collabora con il quotidiano Il Gazzettino Su twitter è @AlexGen87
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