Vacilla l’impero dello zar

Pubblicato il 13 Dicembre 2011 alle 09:27 Autore: Matteo Patané
zar

Lo scenario costituisce una semplificazione rispetto al 2007, quando le formazioni in lizza erano ben undici. Alcune formazioni che hanno partecipato alle precedenti elezioni legislative, come il Partito Agrario e Potere Civile, assieme ad altri come gli ecologisti, hanno deciso di appoggiare il candidato di Russia Unita, Medvedev.

Esaminando lo scacchiere politico russo, da destra a sinistra, queste elezioni si concludono in maniera dolceamara per i liberaldemocratici. Se infatti è vero che incrementano il proprio bacino elettorale di circa due milioni di consensi, aumentano la propria quota percentuale del 3,5% e si portano a 56 seggi nella Duma, è anche innegabile che si tratta di uno dei partiti che ha conseguito gli incrementi più bassi, venendo per altro scavalcato da Russia Giusta come terza forza del Paese. La condivisione di certi tratti ideologici con Russia Unita non è stata sufficiente per garantire al Partito Liberal-democratico di Russia il massiccio afflusso dei voti in fuga dalla formazione di Putin, e costituisce forse la spia più significativa della mutazione politica in corso nel Paese.

Proprio su Russia Unita, tuttavia, devono concentrarsi le maggiori analisi del risultato elettorale. 49,32%: è questo numero, di poco sotto la soglia della maggioranza assoluta, che viene sbandierato con orgoglio dalle forze di opposizione come l’inizio della fine dello zar Vladimir Putin. In realtà Russia Unita mantiene il controllo della Duma, grazie all’alta soglia di sbarramento prevista dalla legge elettorale che garantisce al partito 238 seggi contro i 226 necessari per controllare l’Aula. Tuttavia il partito subisce un vero e proprio tracollo: con trentadue milioni di preferenze circa, Russia Unita lascia sul campo oltre il 27% delle preferenze raccolte nel 2007; un dato oggettivamente impressionante. Anche in termini di seggi la formazione a sostegno di Medvedev perde tantissimo, lasciando 77 posti ai partiti di opposizione.
I dati di Russia Unita diventano ancora peggiori se si tiene conto del fatto che diversi partiti presenti nel 2007 avevano concesso il loro appoggio a Medvedev senza concorrere direttamente alle elezioni. Sommando quindi i dati del 2007 di Potere Civile e del Partito Agrario a quelli di Russia Unita si evidenzia come il complesso delle formazioni a sostegno dell’attuale presidente sia stato di oltre quattordici milioni e mezzo di preferenze, poco meno di un terzo dei voti. Un crollo verticale, che solo per poco ha concesso il controllo della Duma a Russia Unita: due milioni di voti in meno a Russia Unita sarebbero infatti stati sufficienti a rendere la Duma ingovernabile da un solo partito, costringendo la Russia ad un governo di coalizione. In ogni caso, la formazione di Putin e Medvedev non avrà più a disposizione la maggioranza dei due terzi necessaria per approvare in autonomia le riforme costituzionali.

Giusta Causa, al suo debutto alle legislative, ottiene un risultato tutto sommato modesto, mostrando come il popolo russo sia, storicamente, poco aperto alle novità dal punto di vista politico.

Spostandosi verso il centro dello schieramento, i liberali europeisti dello Jabloko mostrano un netto incremento raddoppiando le preferenze rispetto a quattro anni fa, ma restando tuttavia ampiamente al di sotto della soglia del 5% necessaria per ottenere il diritto di tribuna alla Duma.

Esultano i socialdemocratici di Russia Giusta: i socialdemocratici guidati da Levichev scavalcano infatti il Partito Liberal-democratico di Russia come terza forza del Paese, incrementando di oltre tre milioni di voti il proprio consenso e del 5,5% la propria quota percentuale. Alla Duma passano da 38 a 64 seggi.

(per continuare la lettura cliccare su “3”)

L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
Tutti gli articoli di Matteo Patané →