Deputato Pd Khalid Chaouki si barrica nel CIE di Lampedusa “luogo indegno”

Pubblicato il 23 Dicembre 2013 alle 09:38 Autore: Guglielmo Sano
Deputato Pd Khalid Chaouki si barrica nel CIE di Lampedusa "luogo indegno"

Deputato Pd Khalid Chaouki si barrica nel CIE di Lampedusa “luogo indegno”.

È arrivato alle 10 di domenica mattina per constatare con i suoi occhi le condizioni dei migranti nel centro identificazione ed espulsione di Lampedusa, il deputato di 30 anni del Pd, Khalid Chaouki e ha trovato un “luogo indegno”.

Adesso non intende uscire prima che una risoluzione politica metta fine a una terribile situazione umanitaria: “resterò qui a dormire finché non verrà ripristinata la legalità e l’Italia non si adeguerà alle norme internazionali” ha dichiarato.

Il ministro Angelino Alfano ha riferito sabato, con un’informativa urgente alla Camera, che “nonostante quanto di gravissimo accaduto, Lampedusa non rappresenta una zona franca dove vengono impunemente calpestati i diritti”, riferendosi alle immagini trasmesse dal tg2 nelle quali si può chiaramente vedere con quali “metodi inaccettabili” vengano trattati i migranti: uno dietro l’altro, in fila, nudi in attesa di essere sottoposti al trattamento anti-scabbia – consiste nell’irroramento di un medicinale attraverso un tubo – malattia che, tra l’altro, nessuno aveva prima di entrare nel centro di contrada Imbriacola.

Chaouki, infatti, non è per niente d’accordo con il ministro: “non mi pare che le cose siano come descrive lui, ci sono più di 200 migranti che vivono qui da mesi, quando le norme internazionali prevedono una permanenza massima di 96 ore, sette eritrei sopravvissuti al naufragio del 3 Ottobre sono ancora qui, ci sono anche 6 siriani in sciopero della fame e della sete da 2 giorni (tra di loro c’è anche l’autore del video ndr)”.

Deputato Pd Khalid Chaouki si barrica nel CIE di Lampedusa "luogo indegno"

Khalid Chaouki, deputato Partito Democratico.

 

In più, il capo del gruppo interparlamentare sulle migrazioni Chaouki, sottolinea le disastrose condizioni della struttura nella quale manca una semplice mensa dove consumare il proprio “panino”, “alcune stanze sono allegate perché piove acqua dal tetto” e i servizi igienici non funzionano. Riferisce di aver parlato anche con gli operatori, “ultimo anello di una catena che non funziona”, e si chiede come mai non sia cambiato ancora niente dopo il cordoglio nazionale del 3 Ottobre: “eppure Letta e Alfano sono venuti, sanno qual è la situazione”.

Il giovane parlamentare incassa l’appoggio alla protesta da parte del partito. Il responsabile della segreteria Pd con responsabilità al Welfare, Davide Faraone, che Sabato ha visitato il centro insieme al neo-segretario Matteo Renzi, ha detto esplicitamente che “il Pd è con te, centri come quello di Lampedusa non possono essere tollerati”. Anche Cuperlo, presidente del Pd, ha dato il proprio sostegno alla forma di protesta del deputato di origini marocchine: “il suo è un gesto estremo ma di grande responsabilità civile, è l’ennesimo tentativo per far capire all’opinione pubblica che quella dei CIE è un’esperienza da chiudere, è ora di superare leggi come la Bossi-Fini”.

Il gesto di Chaouki arriva dopo che, il 21 Dicembre, 10 migranti si sono cuciti la bocca al centro di Roma e mentre anche il Premio Nobel e attivista nordirlandese Betty Williams lancia il proprio appello a Enrico Letta: “la prego, primo ministro, chiuda immediatamente questi campi”. Alcuni aggiungono “di concentramento”.

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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