Grillo sfida l’Ue: “E’ una moderna dittatura, il M5S la cambierà”

Pubblicato il 3 Gennaio 2014 alle 16:12 Autore: Alessandro Genovesi
Grillo Dietro lebetino Renzi ce il condannato Berlusconi

Beppe Grillo scalda i motori e segna sul calendario la data da non mancare. È il 25 maggio 2014, giorno in cui, in tutti i paesi aderenti all’Unione europea, i cittadini saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo Parlamento dell’Unione. Ed proprio quello l’appuntamento che ha già fatto entrare in fibrillazione i grillini.

Sul blog compare oggi un post dell’ex comico in cui attacca frontalmente la struttura burocratica dell’Unione europea. “Cosa sa -si domanda Grillo- un italiano dell’Europa, della Ue, della Bce, a parte i luoghi comuni? Ci sono degli europarlamentari italiani a Bruxelles? Certo, tra cui Mastella, ma nessuno sa cosa fanno, di cosa si occupano. Neppure chi sono. L’europarlamento è come un Grand Hotel in cui si alloggia fino alla prima opportunità elettorale in Italia, come successe per D’Alema, o un sontuoso cimitero degli elefanti di politici trombati e di seconde file”.

“Non si discute mai di Europa – prosegue Grillo – ma solo di euro che dovrebbe rappresentare l’economia europea nel suo insieme, ma che ormai non rappresenta più nulla. L’Europa è un comodo alibi. Ce lo chiede l’Europa è un mantra per coprire qualunque stronzata, dal Fiscal Compact al pareggio di bilancio in Costituzione”.

bce

L’invettiva del leader pentastellato prosegue chiamando in causa quelli che per lui sono i responsabili dell’asservimento dell’Italia al rigore di Bruxelles: “Chi è questa Europa, mitica e lontana, che ci invia i suoi messaggi per bocca di Napolitano e della coppietta di pappagalli Capitan Findus Letta e Renzie? Chi decide cosa e perchè sulle nostre teste? Siamo in preda a un’allucinazione collettiva che ha trasfigurato una banca centrale europea e la burocrazia in un ideale di Europa che non esiste. Governati a livello nazionale da banchieri e burocrati che usano primi ministri come portaborse e camerieri”.

Il post si conclude con un monito e con una promessa. Il monito è quello di non confondere l’Ue con gli Stati Uniti d’America: “L’Europa non è un frullatore di nazionalità per renderle omogenee. Questo è un disegno destinato al fallimento. Un esercizio impossibile. Non siamo gli Stati Uniti d’America con popolazioni eterogenee in cerca di una nuova Patria, ma popoli con tradizioni e civiltà millenarie. Quest’Europa così invocata e così assente si è trasformata in una moderna dittatura che usa i cerimoniali democratici per legittimare sé stessa”.

La promessa è quello che gli europarlamentari del M5S faranno una volta eletti: “Il MoVimento 5 Stelle entrerà in Europa per cambiarla, renderla democratica, trasparente, con decisioni condivise a livello referendario. Il manifesto del M5S per le elezioni europee è di sette punti. Nelle prossime settimane ne illustreremo i motivi. In Europa per l’Italia, con il M5S!”.

L'autore: Alessandro Genovesi

Classe 1987, laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Udine, è da sempre appassionato di politica e di giornalismo. Oltre ad essere redattore di Termometro Politico, collabora con il quotidiano Il Gazzettino Su twitter è @AlexGen87
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