Unioni civili: è scontro aperto tra Pd e Nuovo centrodestra

Pubblicato il 4 Gennaio 2014 alle 17:20 Autore: Daniele Errera

Nella maggioranza continua scontro sulle unioni civili, con un braccio di ferro tra il Nuovo Centrodestra e il Partito Democratico. Già ieri il vicepremier e leader di Ncd Angelino Alfano aveva chiuso nettamente sulla questione: “Non si può pensare alle unioni civili senza pensare prima alle famiglie”, rispondendo al segretario dei democratici, Matteo Renzi, che proprio ieri aveva lanciato la proposta di lavorare su una legge che regoli le unioni civili.

Oggi si segnala una serie di dichiarazioni di esponenti di entrambi i partiti che non fanno certo pensare ad una concomitanza di obiettivi e programmi. La deputata Ncd Eugenia Roccella dichiara: “il banco di prova del nuovo leader del Pd sarà in primo luogo il lavoro, ed è su quello che si vedrà se davvero sa essere riformista e innovatore. A meno che le polemiche su matrimonio gay e coppie di fatto non servano solo a distrarre la platea”. La deputata ricorda come nel 2007 il centro destra organizzò la manifestazione in Piazza San Giovanni a Roma, il ‘Family day’, per protestare contro i Dico e in quell’occasione “Matteo Renzi diede la sua piena adesione”.

Rivolgendosi, infine al segretario democratico Roccella si domanda “perché – Renzi – chiede con tanta enfasi che unioni civili e modifica delle leggi sull’ immigrazione entrino nel patto di governo. Si tratta di temi che hanno spaccato maggioranze ben più omogenee e coese di quella che sostiene il governo Letta: ricordiamo che alla fine Prodi rinunciò ai Dico, e che i temi etici da sempre sono occasione di lacerazioni interne ai partiti e all’opinione pubblica”.

scalfarotto

Risponde a stretto giro il deputato ed ex vice presidente del Pd, Ivan Scalfarotto. Da sempre centrali nella sua attività politica, Scalfarotto sostiene che “dire che il tema delle unioni civili non è un’urgenza è una scusa accampata da chi non le vuole. Con la scusa che questo argomento non è mai un’urgenza, ora l’Italia è il fanalino di coda in materia di diritti civili non solo nell’ Ue, ma anche nel mondo. Perfino alcuni Paesi dell’America Latina ci sono davanti”.

Intervistato da Repubblica, il deputato renziano continua dichiarando come “il nostro Paese è così in ritardo che la Consulta nel 2010 s’è pronunciata invitando il Parlamento a legiferare. La Cassazione ha emesso una sentenza che ribadisce pari dignità fra coppie etero e coppie gay. Senza contare che molte Questure italiane rilasciano oramai da tempo il permesso di soggiorno al coniuge dello stesso sesso sposato da un italiano all’estero”. Quanto alle parole di Alfano (“prima la famiglia”) ed alle preoccupazioni di Sacconi (possibile aggravio economico pubblico), Scalfarotto tuona: “Sacconi e i governi che ha sostenuto hanno fatto dell’Italia uno dei Paesi con la spesa della famiglia più bassa in assoluto. Il centrodestra non ha mai provveduto a garantire reali sostegni alle famiglie secondo Costituzione. Il welfare familiare che consente agli italiani di fare figli è costituito dai nonni e dalle nonne, non certo dalle politiche dei governi di cui Sacconi ha fatto parte”.

Dalle colonne de Il Mattino, rincara la dose il responsabile welfare del Pd, Davide Faraone: “Ma quale moratoria sulle unioni civili! L’Italia sta morendo di moratorie: si discute ma non si concretizza mai. Invece dobbiamo correre. La disciplina delle unioni civili è un fatto di civiltà che c’è in tutti i paesi moderni e democratici. Dopo di che, accanto a questa disciplina dobbiamo mettere in campo interventi importanti a favore della famiglia”. Conclude sul tema: “In Italia c’è un ritardo enorme su questo, per cui chi pensa di contrapporre il tema delle politiche per la famiglia alle unioni civili continua a mettere in campo schemi ideologici che non ci portano da nessuna parte. Dobbiamo agire su entrambi i fronti”.

formigoni

Faraone passa poi all’argomento immigrazione, essendo il responsabile dei dem nella segreteria guidata da Matteo Renzi: “La Bossi-Fini non ha garantito nè la sicurezza dei cittadini, nè i diritti umani degli immigrati, che sono stati detenuti in dei lager (così definiti quest’oggi dai tre commissari inviati dalla Lega cooperativa dopo l’azzeramento delle cariche di ‘Lampedusa accoglienza’): va cambiata la logica della Bossi-Fini, tutta basata sulla repressione”.

Ma è ancora dal quotidiano fondato da Eugenio Scalfari che risponde un uomo da sempre in prima linea per la difesa delle famiglie, l’ex governatore Lombardo, Roberto Formigoni, anch’egli in forza al Nuovo Centrodestra: “Accantonare del tutto il tema delle unioni civili è una necessità. Questa legislatura nasce sotto l’astro dell’ eccezionalità. Si è trovato un accordo sulle larghe intese per far fronte a problemi concreti del paese. Emergenze economiche, quella istituzionale per varare le riforme che consentano di superare il bicameralismo perfetto, e quella elettorale per il superamento del Porcellum. Stop”. Tracciando da qui ad un anno le attività parlamentari, assicura che né Montecitorio ne Palazzo Madama “si occuperanno delle unioni civili nei prossimi dodici mesi. Nel 2015 chi vincerà potrà affrontare questo nodo. Ma qui non ha vinto nessuno”.

L'autore: Daniele Errera

Nato a Roma classe 1989. Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali con la tesi "Dal Pds al Pd: evoluzione dell'organizzazione interna". Appassionato di politica, ha ricoperto vari ruoli nel Partito Democratico e nei Giovani Democratici. E' attivo nell'associazionismo territoriale.
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