Håkon Juholt lascia la guida dei socialdemocratici svedesi
Lo vedremo. Intanto, Juholt è stato costretto a lasciare. Otto mesi: così poco è durata la sua leadership, ulteriore certificazione di una crisi che i laburisti non riescono proprio a risolvere. Dalla sconfitta elettorale del2006, aguidare il partito sono stati in tre: Persson, Sahlin, Juholt. Ora tocca al segretario di partito Carin Jämtin prendere momentaneamente le redini. Non era mai successo: marchio di fabbrica dei socialdemocratici svedesi era sempre stata la leadership forte, solida, autorevole. Tempi andati, ormai. A tutto vantaggio della destra e di quei partiti (Verdi in testa) che nello schieramento di sinistra stanno attraendo i delusi.
Delusi che, considerati i numeri, sono davvero tanti. Stando ai sondaggi, i socialdemocratici possono contare sul 23-25% e solo la primavera scorsa erano al 35%. Dieci punti persi per strada. Tante cose non sono piaciute agli elettori, a cominciare da questa estate quando più di una volta Juholt è dovuto tornare sui suoi passi rimangiandosi dichiarazioni e correggendo posizioni. “Ho commesso degli errori” ha ammesso nel corso della conferenza stampa di Oskarshamn. E poi lo scandalo di questo autunno.
Ora tocca all’interregno di Carin Jämtin, in attesa del nuovo ennesimo leader. E’ notte fonda, per i socialdemocratici.