INTERVISTA a Melania Gabbiadini: “In Italia calcio femminile è molto indietro”

Pubblicato il 20 Marzo 2014 alle 12:48 Autore: Lorenzo Stella

Melania Gabbiadini, numero 8 del Verona Calcio femminile e della nazionale italiana femminile, risponde ad alcune domande in esclusiva per il Termometro Sportivo. Le sue parole sono poche ma buone, dimostrano la determinazione e la grande attenzione che Melania dedica al lavoro duro più che ai media, sentiamole.

 Lei è la sorella di Manolo Gabbiadini, giovane punta blucerchiata, protagonista di un’ottima annata. Avete mai fatto delle sfide in famiglia “a chi segna di più” ? Non abbiamo mai fatto delle sfide io e Manolo: non è nel nostro carattere sfidarci. Ognuno ha la sua strada.

Ha mai pensato che suo fratello, praticando calcio maschile, avesse avuto maggiori agevolazioni nel percorrere la sua carriera professionistica? Lui non è mai stato più agevolato di me nel percorrere la sua carriera: io sono più grande di lui, sono nell’ambiente da più tempo e sarebbe anche difficile fare dei confronti.

 

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Melania Gabbiadini, con la maglia del Bardolino Verona, ha già vinto scudetto, coppa Italia, supercoppa ed è arrivata in finale di Champions… Senza dimenticare i due palloni d’oro

 

Sotto quali aspetti, a suo parere, il calcio femminile italiano deve ancora crescere? Il calcio femminile italiano è molto indietro rispetto a quello del resto d’Europa. Diciamo che in Italia è anche difficile che il calcio femminile cresca in un certo modo: c’è molto poco interesse verso il nostro lavoro.

Lei si è mai sentita discriminata perché calciatrice? In un certo senso si: noi facciamo gli stessi sacrifici e lo stesso lavoro di un calciatore di sesso maschile, ma abbiamo molto meno pubblico e molta visibilità in meno.

Quale sarebbe un modo per riuscire a fare crescere il calcio femminile italiano? Riuscire a portare il calcio femminile nelle scuole sarebbe un grande traguardo ed un’ottima iniziativa. In contemporanea sarebbe di grande aiuto la creazione di scuole di calcio femminile, in fondo è da piccole che si incomincia a coltivare questa passione.

 

Destra di nascita, Gabbiadini confessa che il  suo difetto più grande è il mancino.

Destra di nascita, Gabbiadini confessa che il suo difetto più grande è il mancino.

 

A che punto è la nazionale italiana di calcio femminile rispetto alle avversarie europee? Noi puntiamo a migliorare sempre ma, in campo europeo, avvertiamo ancora moltissima differenza, soprattutto sotto l’aspetto fisico, tra noi e le grandi squadre come la Svizzera, la Norvegia o la Svezia.

Dal punto di vista tecnico e tattico, l’Italia ha ancora molto da imparare dalle rivali?Non ci sono grosse differenza sotto l’aspetto della tecnica e della tattica, anzi, l’Italia femminile è tra le squadre che possiedono un bagaglio tecnico e tattico di alto livello; sono due nostri pregi sui quali punteremo molto al mondiale del Canada. Anche perché è quasi impossibile raggiungere i livelli di fisicità della Norvegia, ad esempio.

Si inizia già a pensare al prossimo mondiale del 2015 in Canada, quali sono le ambizioni italiane? L’obiettivo minimo dell’Italia sarà sicuramente quello di passare il girone eliminatorio. Da lì in avanti la strada sarà dura: sappiamo che ci sono squadre molto più preparate di noi.

 Anche noi di Termometro Sportivo speriamo di poter festeggiare un ottimo risultato della nazionale femminile italiana ai prossimi mondiali, quindi “in bocca al lupo Melania”.

L'autore: Lorenzo Stella

Nato a Carmagnola (TO) il 3 ottobre del 1992, studio presso l'Università degli studi di Torino, corso di laurea in Scienze politiche e sociali. Scrivere è, da sempre, la mia più grande passione e, dopo aver scritto per alcune testate sportive locali, ho iniziato a scrivere per la testata on-line Termometro Politico nel maggio del 2013. Da febbraio del 2014 ricopro il ruolo di Vice-caporedattore della sezione sportiva di Termometro Politico.
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