Il Def: la nuova agenda di Matteo Renzi

Pubblicato il 10 Aprile 2014 alle 18:26 Autore: Alessandra Scolaro
governo renzi

In questi ultimi giorni si è spesso parlato del Def, il Documento di economia e finanza pubblicato dal ministero dell’Economia e siglato Renzi e Padoan. Il documento, definito dal premier “molto serio e rigoroso”, si presenta come un lavoro corposo che prende in considerazione le stime sull’economia italiana per i prossimi anni e i disegni di riforma che l’esecutivo intende portare avanti. Il Def arriverà alle camere lunedì per il primo giro di audizioni e per essere poi votato il 17 aprile.

Proprio la parte dedicata alle riforme offre un calendario dettagliato dei provvedimenti che il governo intende adottare. Anche nel brevissimo tempo, visto che non mancano azioni da adottare già nel maggio 2014. E’ il caso, ad esempio, degli 80 euro in più al mese nelle buste paga degli italiani che percepiscono meno di 25.000 euro l’anno; una riforma che è, per usare le parole del premier, “un fatto di giustizia sociale, ma anche uno straordinario modo per restituire fiducia”. Ma maggio è anche il mese della voce “Open data, digitalizzazione e semplificazione” che prevede il trasferimento della Pubblica Amministrazione sulla rete anche grazie alla realizzazione della nuova anagrafe dei cittadini e dell’identità digitale.

Parlamento

Per il mese di giugno, invece, il Def prevede l’attuazione di riforme riguardanti la giustizia e il sistema carcerario; mentre per luglio si prevede il completamento dell’iter del disegno di legge delega sul riordino delle forme contrattuali. Nello stesso mese, completato l’intero discorso sul lavoro, verrà preso in considerazione il Piano scuola, con lo stanziamento di 2 miliardi di euro per la tutela della sicurezza scolastica.

La ripresa dell’attività di governo, dopo la pausa agostana, è dedicata soprattutto alle imprese , visto che Renzi vuole tornare alla carica con il rilancio degli investimenti. Nell’azione rientra il rafforzamento per 670 milioni del Fondo centrale di garanzia per il credito alle piccole e medie imprese. Sempre dopo la pausa estiva, è in programma l’attuazione della “voluntary disclosure”, cioè il rimpatrio di capitali dall’estero. Ma settembre è soprattutto la data limite per la riforma della legge elettorale e per la deliberazione da parte del Parlamento sulla riforma del Senato e del Titolo V.

Ad ottobre, secondo l’agenda di Renzi, dovrebbe avvenire il pagamento dei debiti arretrati della Pubblica Amministrazione. Sempre in autunno dovrebbe nascere una nuova disciplina, atta a regolare il Partenariato Pubblico Privato, e che consenta dunque di coinvolgere i privati nelle grandi opere infrastrutturali. Via poi con il Piano strategico Nazionale del Turismo e con la revisione del sistema del Trasporto pubblico locale. Sempre ad ottobre, ma con prospettiva per il triennio 2015-2017, afferisce la voce “Investimenti, impiegare meglio le risorse” . Il governo punta a completare i programmi di spesa cofinanziati dai fondi UE e avviare subito quelli nuovi con l’accordo di Partenariato.

Il mese di novembre sarà dedicato da un lato alla valorizzazione del mercato immobiliare, dall’altro alla protezione del territorio, per la quale verranno stanziati 1,5 miliardi di fondi. In parallelo si procederà anche al rilancio del settore agricolo e agroalimentare.

Per quanto riguarda il prossimo anno, entro il 27 marzo dovrà essere attuata la delega fiscale. L’attuazione dei programmi per avvicinare il mondo della scuola e del lavoro avrà durata biennale e si svolgerà attraverso il sostegno all’apprendistato e ai tirocini. Anche per la revisione del sistema sanitario si procederà secondo un modello biennale.

 

L'autore: Alessandra Scolaro