Renzi chiude la Festa dell’Unità: “Non mollo di un centimetro, abbiamo il 41% e cambieremo l’Italia”

Pubblicato il 7 Settembre 2014 alle 19:04 Autore: Alessandro Genovesi

Alla Festa nazionale dell’Unità è stato il giorno di Matteo Renzi. Il premier è intervenuto toccando moltissimi temi dell’attualità. Ringraziando i precedenti segretari, in particolare l’ex sfidante Pierluigi Bersani, Renzi ha solleticato l’orgoglio delle migliaia di militanti presenti all’appuntamento.

EUROPA – “Siamo un partito che è visto come una speranza in tutta Europa, è un risultato che deve lasciarci i brividi e darci responsabilità”, ha detto. E proprio l’Europa è stato une dei principali temi oggetto del discorso renziano. “Insieme dobbiamo cambiare l’Europa e costruire un’Europa più legata alla crescita e meno al rigore, più al lavoro, alle famiglie e meno alle banche”, ha affermato.

Critico il giudizio sull’eurocrazia: “Stanotte nel canale di Sicilia è nata una bimba salvata dall’impegno italiano come tante altre vite. Oggi c’è una grande richiesta di politica. Dire che c’è spazio per la politica vuol dire che l’Europa non è solo regolamenti e vincoli di bilancio e poi dimenticare cosa accade nei nostri mari. Vuol dire che ci vuole la politica, fare alleanze in Ue perchè l’Ue si occupi di immigrazione”.

EQUITA’ E GIUSTIZIA SOCIALE – Il premier si poi lanciato in una difesa degli 80 euro, come misura di equità verso “chi ha sempre pagato e non ha mai avuto nulla indietro”. “Gli 80 euro – ha detto ancora – sono un’idea di civiltà: l’idea che chi ha sempre pagato si vede restituito qualcosa. È un atto di giustizia sociale più che una misura economica”. Poi la stoccata ai tecnici: “Finora i tecnici ci hanno detto che è finita la luna di miele. A noi ci porta bene – ha spiegato – ma c’è una parte di esperti del Paese, cresciuta all’ombra della Prima Repubblica incapace per 20 anni di leggere Berlusconi, non ha anticipato la crisi e ora ci spiega che gli 80 euro sono un errore. Non accettiamo lezioni”.

Matteo Renzi a festa dell'unita' di bologna - foto nucci benvenuti

RIFORME – “Sulle riforme – ha avvisato il presidente del Consiglio – io non mollo di mezzo centimetro e noi la cambieremo l’Italia, ma non a testa bassa bensì a testa alta, perché abbiamo preso il 41%, perché noi cambiamo l’Italia. “Questa volta non ce n’è per nessuno, questa volta le facciamo le riforme, basta con i gufi“. La riforme, ha insistito, non sono, “come ha sostenuto qualcuno, inutili, insignificanti, anzi uno scandalo, noi portiamo avanti, sia pure con modifiche, la legge elettorale e la riforma costituzionale, dimostriamo che la politica sa decidere”.

IL PARTITO DEMOCRATICO – Infine, il segretario ha annunciato che entro la fine della prossima settimana verrà comunicata la nuova segreteria. “Ci sono due paletti – ha precisato – io da solo non ce la faccio e l’altra condizione è che i veti non sono accettabili. Non possiamo passare tempo a litigare. Propongo una segreteria unitaria, dove la responsabilità è in capo a tutti. Ma deve essere chiaro che se nel Pd qualcuno vuole la rivincita l’avrà nel novembre del 2017, quando ci sarà il prossimo congresso“.


L'autore: Alessandro Genovesi

Classe 1987, laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Udine, è da sempre appassionato di politica e di giornalismo. Oltre ad essere redattore di Termometro Politico, collabora con il quotidiano Il Gazzettino Su twitter è @AlexGen87
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