Renzi salva Berlusconi, reazione del premier “Pagherà fino all’ultimo la sua pena”

Pubblicato il 7 Gennaio 2015 alle 11:53 Autore: Francesco Di Matteo
renzi che sorride

Renzi salva Berlusconi: risponde agli attacchi il premier e chiarisce “Berlusconi pagherà fino all’ultimo la sua pena”.

Sulla riforma fiscale, rinviata dal premier al 20 febbraio in occasione del consiglio dei ministri, si sono scatenate le proteste di opposizione e minoranza democratica. La scoperta della norma che agevolava Berlusconi non è certo stata una grande pubblicità per il premier, e la minoranza dem cerca di approfittare di questo scivolone del premier.

“Sulla delega fiscale il livello di propaganda raggiunto dal Presidente del Consiglio è offensivo per l’intelligenza dei cittadini italiani”.

A dirlo è Stefano Fassina, a cui però risponde su twitter Carbone, esponente della segreteria del partito: “Caro Fassina, rassegnati. Sono finiti i tempi in cui, ossessionato da Berlusconi, perdevi ed eri contento. Fattene una ragione”. Ma l’esponente della minoranza dem non intende demordere, e ha infatti spiegato che “la delega fiscale approvata durante il governo Letta ha il fine di eliminare le cause dell’evasione di sopravvivenza e colpire la grande evasione. Mentre per le Partite Iva individuali la Legge di Stabilità innalza i contributi previdenziali dal 28 al 33%, il decreto fiscale premia la grande evasione, anzi più si è grandi evasori più si è premiati. È peggio di un condono”.

renzi salva berlusconi promette paghera tutto

La minoranza democratica sta fortemente contestando la scelta di rinviare la discussione della riforma fiscale, riforma che Renzi definisce “per gli italiani, non per Berlusconi” e su Berlusconi precisa: “non facciamo leggi ad personam, ma nemmeno contra personam”.

Proprio il premier, sulla sua enews, dove fissa l’obbiettivo per questo 2015: “Un fisco semplice, chiaro, trasparente. Il contrario di come è costruito il sistema italiano”. “Ho pensato più opportuno togliere di mezzo ogni discussione e inserire anche questo decreto nel pacchetto riforme fiscali del 20 febbraio”, aggiunge Renzi, “Ci sono tanti decreti delegati da approvare e sarò tutti i giorni a chiedere alla struttura dedicata di non perdere tempo come è stato fatto sino ad oggi. Mi sono dato come scadenza il 20 febbraio, giorno del Consiglio dei ministri in cui porteremo tutti i decreti delegati pronti. In quel consiglio riporteremo anche il decreto già approvato il 24 dicembre”, osserva Renzi.

Renzi dedica qualche parola anche alla questione Quirinale, che “ormai è il passatempo preferito degli addetti ai lavori”. “Chi sarà? Cosa farà? Ma sarà politico o tecnico? Uomo o donna? Di maggioranza o di opposizione? Domande legittime che rimbalzano nelle stanze romane” spiega ancora il premier, che però tiene a precisare che “se l’Italia ha attraversato indenne un momento molto delicato gran parte del merito va a Giorgio Napolitano. E che prima di discutere del futuro un sommesso grazie va all’attuale Presidente della Repubblica. Che si accinge a lasciare il Quirinale dopo nove anni di servizio alla Patria di cui tutti – nessuno escluso – dovrebbe essergli riconoscente”.

Francesco Di Matteo

L'autore: Francesco Di Matteo

Napoletano classe '92. Laureato in Scienze Politiche e delle relazioni internazionali alla Federico II di Napoli nel 2014, è appassionato di giornalismo e in particolare di politica, di analisi politica e di Scienza Politica, in generale. Tesserato a Libera, in passato ha ricoperto la carica di Coordinatore Regionale a livello giovanile nell'Italia dei Valori (2012). Cofondatore dell'associazione Agorà - Lavoro, Partecipazione e Libertà. Attualmente collabora anche con "Il Roma" ed è co-fondatore della testata indipendente "Libero Pensiero".
Tutti gli articoli di Francesco Di Matteo →