Il caso Cofferati agita il Partito Democratico

Pubblicato il 19 Gennaio 2015 alle 09:42 Autore: Giuseppe Spadaro

Continua a tenere banco il caso Cofferati: lo storico leader sindacale ed esponente della sinistra Pd ha lasciato da pochi giorni il partito in polemica con la dirigenza nazionale dopo le primarie perse in Liguria sulle quali l’ex sindaco di Bologna ha lamentato casi di inquinamento del voto per il Quirinale. Dopo le parole di Stefano Fassina secondo il quale l’uscita di Sergio Cofferati dal Pd peserà sul voto ecco l’intervento del presidente dei democratici Matteo Orfini.

“Credo che Cofferati abbia sbagliato e spero che, ripensandoci a freddo, possa tornare sui suoi passi. Ci sono stati comportamenti inaccettabili nelle primarie e alcuni seggi sono stati annullati: ma arrivare a lasciare il Pd mi sembra una scelta incomprensibile”. Tornando sul caso Liguria, in un’intervista a La Stampa, il presidente del Pd, Matteo Orfini, ammette che le primarie “hanno bisogno di manutenzione. Che a primarie del centrosinistra partecipino politici di centrodestra non è normale”.

È quello che lamenta Cofferati, “infatti credo si debbano dare risposte politiche alle questioni che pone – aggiunge -. Sul tema della coalizione, le primarie non hanno deciso nulla. Io penso che il Pd debba presentarsi alle Regionali con una coalizione di centrosinistra”.

A chi chiede all’ex segretario Cgil di dimettersi dall’Europarlamento, Orfini risponde che è assurdo: “Un argomento da grillini, noi siamo quelli che sanno che si agisce senza vincolo di mandato. Il tema è dare risposte politiche ai temi che Cofferati ha posto”.

orfini

Il Pd è di centrodestra come dice Civati? “Una totale cretinata”, la bolla il presidente del partito: “Solo chi ha necessità di mantenere un briciolo di spazio nel sistema politico può raccontare il Pd così. Stupisce che possa farlo qualcuno da dentro il partito”.

Civati: il partito di sinistra si farà e sarà grande

“Fassina non ha torto: il caso Cofferati dal punto di vista della tensione non aiuta di certo. Ciò detto, non farò ricatti a Renzi, anche perchè noi rappresentiamo una piccola porzione di voti. Di certo, non sarà il voto del Quirinale a farmi decidere di andar via”. Secondo Civati, intervistato da Qn, il partito di sinistra si farà e “sarà grande”. Lo strappo dal Pd avverrà, “diciamo a primavera”. A seguirlo saranno all’inizio “pochi, pochissimi. Siamo al governo…”. Ma anche «Fassina, Cuperlo, Boccia, Bindi, Bersani di fronte a un governo che procede un giorno con un salva bilancio e un altro con un salva Berlusconi alla fine si stancheranno”.

Che ne sarà del Pd? “Ormai è un partito di centrodestra”, dice il dissidente. Che, intervistato anche dal Messaggero, a questo proposito aggiunge: “Davvero vogliamo andare avanti a colpi di Jobs Act e Ncd? Io lo chiamo voto di scambio: una destra in cambio di una sinistra. E, visto che leggo già di richieste di espulsione, lo dico in anticipo: se la prospettiva è di ridurre il dibattito a una questione disciplinare, vi consegno il mio cadavere. L’ipotesi di un nuovo partito a sinistra è più concreta”.

Cofferati: partito alla frutta, primarie con voti comprati

“Vedo che Renzi va in televisione a darmi dell’ipocrita, che i vicesegretari bollano come inspiegabile e ingiustificato il mio addio al Pd. Solo insulti e offese. Se un partito, invece di chiedersi le ragioni delle dimissioni di uno dei suoi fondatori, reagisce così, siamo alle frutta. Anzi, ormai al digestivo”.

Risponde così, Sergio Cofferati, a Repubblica, sulle sue dimissioni dal Pd. Non ci sta a legare la sua scelta alla sconfitta alla primarie, sulle quali attacca: “per un mese e mezzo” ha informato la segreteria del partito “dei rischi di inquinamento del voto, della partecipazione organizzata del centrodestra con l’Ncd e anche Forza Italia” della “partecipazione attiva di certi fascistoni mai pentiti, e la presenza perfino di personaggi in odor di mafia ai gazebo e ai seggi” ma è “stata, diciamo, assente, distratta, lontana”. Salvo – aggiunge – quando il ministro Roberta Pinotti “è piombata” per sostenere “le larghe intese con il centrodestra, l’esportazione anche in Liguria del modello nazionale renziano”.

primarie liguria denuncia di sergio cofferati

 Secondo Cofferati proprio per sostenere questo “modello politico si è fatto ricorso in modo spregiudicato al sostegno del centrodestra nelle primarie del nostro partito. E anche all’ inquinamento con voti comprati”.

Non lascerà il seggio all’Europarlamento: “Alle elezioni europee, dove molti fanno finta di dimenticare che si vota con le preferenze, sono stato rieletto con 120 mila voti”, e quelle preferenza sono in gran parte sue, dice.

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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