Nuovo incontro tra Renzi e Berlusconi, Guerini assicura: “Non si è parlato di Colle”

Pubblicato il 20 Gennaio 2015 alle 11:39 Autore: Antonio Atte

Dal 18 gennaio 2014 – giorno in cui fu siglato il Patto del Nazareno – a oggi, Renzi e Berlusconi si sono incontrati cinque volte. Stamane, a Palazzo Chigi, ha avuto luogo il sesto vertice in un anno tra i due leader. Com’è noto, i temi caldi sono due: Italicum ed elezione del Presidente della Repubblica. Accompagnato dai suoi “sherpa” Gianni Letta e Denis Verdini, Berlusconi si è presentato da Renzi con una terna di nomi per il Colle: Giuliano Amato, Pierferdinando Casini e Antonio Martino. La strategia del leader di Forza Italia – che ieri, in prefettura a Milano, ha incontrato Angelino Alfano per la prima volta dopo lo strappo del novembre 2013 – è quella di sottoporre a Renzi il nome di Martino, padre nobile di FI, ex ministro degli Esteri e candidato moderato per eccellenza, come prima opzione. Per poi far convergere Renzi e il Pd su Giuliano Amato, vero sogno impossibile dell’ex Cavaliere.

A fine vertice, Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd, ha affermato che durante l’incontro “non si è parlato di Quirinale” ma di legge elettorale. “Abbiamo ribadito a Forza Italia la nostra posizione: no alle liste bloccate, sì a un meccanismo che preveda capilista e preferenze e un premio di lista che garantisca la governabilità al Paese. Attendiamo da Forza Italia una risposta adeguata alla nostra impostazione” ha detto l’esponente dem. L’appuntamento tra i due è stato salutato ironicamente dai parlamentari Cinque Stelle. Il più duro è stato Riccardo Fraccaro con un tweet al vetriolo: “Trattativa sul Quirinale, il pregiudicato Berlusconi a Palazzo Chigi: Renzi comincia dagli alleati! Sempre caro gli fu quell’ermo Colle”.

Il voto di oggi al Senato sull’Italicum sarà per il premier una vera prova di forza in vista della partita per il Colle, la quale rischia di diventare uno sfogatoio per le tensioni interne al Partito Democratico. L’addio rumoroso di Cofferati – che secondo Fassina “peserà sul Colle” – e lo scontro frontale sull’Italicum con la minoranza dem, rappresentano due brutte gatte da pelare per Renzi, che ieri ha parlato di “golpe della minoranza”, di “partito nel partito” e “pugnalate alle spalle” per frenare le riforme. I capilista bloccati contenuti nell’Italicum 2.0, contro cui Miguel Gotor ha presentato un emendamento firmato da 36 senatori Pd, sono motivo di frizione tra Renzi e i dissidenti del suo partito. Molto probabilmente, oggi in Senato il Pd risponderà con un maxi-emendamento, un “super canguro”, per neutralizzare i tentativi di sabotaggio della minoranza interna. In caso di pantano, l’exit strategy di Renzi sarebbe il voto anticipato col Consultellum: uno spauracchio per i dissidenti Pd.

italicum berlusconi

“La minaccia di elezioni anticipate mettiamola da parte, sancirebbero il fallimento di Renzi come presidente del Consiglio e segretario del Pd e Renzi rivedrebbe palazzo Chigi in cartolina”, ha detto Alfredo D’Attorre, deputato del Pd ed esponente dell’ala bersaniana. Alle 15:00, dopo l’incontro con Berlusconi, il premier presiederà un importante Consiglio dei ministri in cui saranno varate misure sull’antiterrorismo. Poi Renzi partirà alla volta di Davos, dove si terrà il World Economic Forum.

Sempre sui capilista bloccati c’è stato un battibecco su twitter tra il premier e Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale. “Con Italicum preferenze e singoli candidati di collegio. Spariscono le liste bloccate. Ballottaggio è garanzia anti inciucio #lavoltabuona”, ha scritto il premier.

Poi è arrivata la risposta di Giorgia Meloni: “Con i capilista bloccati 2/3 dei deputati saranno ancora nominati dai partiti. Lo sai benissimo, ogni tanto racconta la verità”.

L'autore: Antonio Atte

Classe '90, stabiese, vive a Roma. Laureato al DAMS con 110 e lode, si sta specializzando in Informazione, editoria e giornalismo presso l'Università degli studi Roma Tre. E' appassionato di politica, cinema, letteratura e teatro. Mail: antonio.atte@termometropolitico.it. Su Twitter è @Antonio_Atte
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