Inaugurazione Anno Giudiziario, un grido d’allarme diffuso

Pubblicato il 24 Gennaio 2015 alle 15:50 Autore: Emanuele Vena
anno giudiziario

Milano, Palermo, Bologna e le altre. Unite in un grido d’allarme, espresso durante le sedute di inaugurazione del nuovo anno giudiziario. Mafia, femminicidio, frodi, truffe. Tutti argomenti su cui resta indispensabile fare quadrato.

Da Palermo arriva l’allarme a proposito del femminicidio, che fa registrare cifre quadruplicate. In crescita anche le truffe e le frodi, ma aumentano le indagini concluse positivamente a seguito di denunce di estorsione e usura, piaghe in cui l’omertà la fa da padrone. Ma il vero problema resta, ovviamente, Cosa Nostra, come sottolineato dal presidente reggente della corte d’appello di Palermo, Ivan Marino: “Cosa nostra continua ad essere un’organizzazione potente, fortemente strutturata nel territorio, riconosciuta per autorevolezza da vasti strati della popolazione, dotata ancora di risorse economiche sconfinate ed intatte e dunque in grado di esercitare un forte controllo sociale e svolgere opera di proselitismo”.

Da Marino una parola anche sui pm, tacciati di protagonismo: “L’alta funzione affidata ai magistrati”, sostiene Marino “assume un carattere di laica sacralità, che immune da ogni atteggiamento di personale protagonismo, non può prescindere del carattere di indipendenza e imparzialità, di rigore e di obiettività”. E ancora: “E’ essenziale inoltre il prestigio e la dignità dei magistrati che deve tradursi in comportamenti appropriati”. Un messaggio lanciato anche a Nino Di Matteo, il pm della trattativa Stato-mafia, che in tutta risposta preferisce non commentare.

Anno Giudiziario, da Bologna la stoccata a Renzi

Da Bologna, invece, arriva una stoccata contro il premier Renzi e la riforma della giustizia, definita da Giuliano Lucentini, presidente della Corte d’Appello, “di portata modestissima”. Riguardo al premier, Lucentini definisce “incredibile” la polemica sulle ferie troppo lunghe dei giudici e “sconsolante” l’equazione meno ferie = giustizia più veloce: “Non voglio pensare che la politica, per farsi bella, non volendo o non potendo metter mano a una seria riforma della giustizia, debba ricorrere a mezzucci del genere che per le istituzioni possono essere mortali”.

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Mafia e terrorismo

Aumentano i reati per mafia. Un male che si diffonde sempre più anche al Nord, come sottolineato da Giovanni Canzio, presidente della corte d’appello di Milano. Minacce che incombono pesantemente su Expo, a tre mesi circa dall’inaugurazione ufficiale, un evento che, secondo Canzio, potrebbe destabilizzare gli equilibri tra le varie organizzazioni mafiose. Il presidente rassicura anche sull’allarme terrorismo: “Presenza e attenzione sarà riservata alla prevenzione e repressione di ogni forma di violenza di natura eversiva o terroristica o di matrice fondamentalista, che intenda profittare della portata internazionale di Expo 2015”.

L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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