Italicum, primo voto alla Camera. Brunetta: “Se legge non passa, di Renzi non rimarrà neanche la polvere”

Pubblicato il 28 Aprile 2015 alle 09:49 Autore: Antonio Atte

La partita dell’Italicum è ufficialmente iniziata. Questa mattina alla Camera avrà luogo il voto sulle otto pregiudiziali di costituzionalità e di merito presentate dalle opposizioni. Forza Italia ha già chiesto il voto segreto su due di queste, e il governo, stando alle ultime dichiarazioni del vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini, non sembra intenzionato a ricorrere alla fiducia.

Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, fa sapere che gli azzurri sono “tranquillissimi”, “a differenza di Matteo Renzi e dei suoi amici del governo, che stanno già contattando i dissidenti sottoponendoli ora a minacce, ora a blandizie”, afferma l’ex ministro in un’intervista al Corriere della Sera. Secondo Brunetta, tutti i deputati di Forza Italia voteranno compatti contro l’Italicum. “Non ci saranno defezioni”, assicura. “Siamo un partito liberale e libertario, abbiamo deciso la strategia all’unanimità e al contrario di Renzi non abbiamo dovuto sostituire nessuno in commissione Affari costituzionali, che abbiamo abbandonato. Tanto nei voti segreti quanto ovviamente in quelli di fiducia, nessuno dei nostri voterà questo scempio”: verdiniani compresi.

Brunetta: “Se Italicum non passa, di Renzi non resterà neanche la polvere”

“Tra l’altro Verdini – prosegue Brunetta – come tutti noi era contrario al premio alla lista. Voterà contro anche lui”. Al Senato, dove Forza Italia ha votato questa stessa legge, precisa, “avevamo ceduto perché c’era un accordo che comprendeva soprattutto l’elezione condivisa del successore di Giorgio Napolitano. E Renzi, rifiutando Giuliano Amato al Quirinale, questo accordo l’ha tradito. Il Nazareno è finito lì”.

“Se la legge non passa – avverte Brunetta – cade il governo e di lui (Matteo Renzi, ndr) non rimarrà neanche la polvere. E non si andrebbe mica a elezioni anticipate”. Invece “se questo passasse anche a fronte di un Pd diviso, Renzi pagherebbe un prezzo altissimo nelle prossime tornate elettorali. A cominciare dalle elezioni regionali che ci saranno tra un mese”.

Italicum, l’ultimo appello di Cuperlo

Dopo la lettera inviata ieri da Renzi ai militanti del Pd, oggi è arrivata la risposta di Gianni Cuperlo. Il leader di Sinistradem, in un’intervista a La Repubblica, ha rivolto un ultimo appello al premier prima del voto, invitandolo a non soffiare “sulla brace della divisione”: “E’ offensivo – afferma Cuperlo – sostenere che chi dissente sull’Italicum colpisce la dignità del Pd”.

Matteo Renzi e Gianni Cuperlo

“Dire che l’Italicum è migliorato non basta. È possibile che il governo strappi la classica vittoria di Pirro, ottenga la ‘sua’ legge elettorale, ma aprendo una stagione di tensioni e rancori”. “Con alcune modifiche la legge sarebbe approvata a luglio senza strappi – spiega Cuperlo – Allora chi è che vuole impedire di dare all’Italia una riforma condivisa dopo anni di spallate reciproche?”.

Sulle pregiudiziali di costituzionalità Cuperlo dice che voterà “seguendo le indicazioni” del suo gruppo. Dunque “nessun agguato e per quanto mi riguarda nessuna richiesta di voto segreto”. Tuttavia, aggiunge, “mettere la fiducia sulla materia che più di ogni altra dovrebbe essere condivisa sarebbe uno strappo gravissimo. E anche un modo per avvicinare le urne. Con buona pace di precari, scuola e lavoro”.

L'autore: Antonio Atte

Classe '90, stabiese, vive a Roma. Laureato al DAMS con 110 e lode, si sta specializzando in Informazione, editoria e giornalismo presso l'Università degli studi Roma Tre. E' appassionato di politica, cinema, letteratura e teatro. Mail: antonio.atte@termometropolitico.it. Su Twitter è @Antonio_Atte
Tutti gli articoli di Antonio Atte →