Expo: ultimi giorni di lavori prima del via

Pubblicato il 28 Aprile 2015 alle 11:55 Autore: Ludovico Martocchia
renzi milano expo 2015

Tutto pronto per Expo? Al grande ottimismo istituzionale, si affiancano forti critiche delle opposizioni. Per il Presidente del Consiglio Matteo Renzi “la scommessa è stata vinta”. Già 10 milioni di biglietti venduti, l’esposizione universale con il maggior numero di delegazioni straniere. “Dichiarare guerra alla fame nel mondo, lottare per un pianeta sostenibile, mostrare il volto gentile dell’Italia”, questi gli obiettivi dell’Esposizione Universale, secondo il premier. Lo ha ribadito più volte sia su Twitter sia su Facebook: “Che forte l’Italia che non si rassegna”.

Il sito di Expo chiuderà il 30 aprile

Si prospetta un esito positivo anche per il commissario unico Giuseppe Sala, il quale assicura che i lavori saranno conclusi: “Ci arriveremo come immaginavo all’ultimo momento, ma ci arriveremo”. Per ora a causa della pioggia non si è potuto procedere alla coloritura degli asfalti. Domani sarà il giorno delle pulizie e giovedì 30 si procederà con la bonifica, quindi con la chiusura del sito prima dell’inaugurazione di venerdì primo maggio, il giorno tanto atteso. Sala sta perfino spingendo affinché Matteo Renzi visiti il padiglione del Nepal, che sarà completato dalle maestranze italiane dato che i lavoratori nepalesi rimasti dopo il terremoto sono solamente tre.

i ritardi di expo 2015 a milano commissario giuseppe sala

La visita del MoVimento 5 Stelle

Al contrario, per Stefano Buffagni, consigliere regionale in Lombardia del M5S, la situazione del Padiglione Italia è “imbarazzante”. Il grillino ha visitato i cantieri dell’Expo, accompagnato dai colleghi Dario Violi e Silvana Carcano. La critica è stata veemente, soprattutto dimostrata dal sito OpenExpo, che dichiara conclusi il 21% dei lavori totali. I ritardi sono clamorosi: “Al momento dell’inaugurazione utilizzeranno solo i primi due piani, e gli altri saranno sistemati in un secondo tempo. Ma c’è ancora molto da fare”, così ha continuato Buffagni. Ritardi che non sono mai stati nascosti da Giuseppe Sala, che ha individuato come colpevole numero uno la burocrazia.

L’euforia dell’architetto Rota: “Sito diventi ambasciata del mondo”

In un articolo sulle pagine di cronaca locale del Corriere della Sera, l’architetto e designer Italo Rota vede un futuro radioso per il sito dell’esposizione: “L’intera cittadella dell’Expo potrà essere facilmente riciclata”. Molti padiglioni alla fine della rassegna potrebbero diventare “destinazioni d’uso semplici e contemporanee”. Poi ha aggiunto che molte nazioni straniere “potrebbero conservare il proprio padiglione trasformandolo nel simbolo della loro presenza nel nostro Paese, avviando in esso attività commerciali, culturali, turistiche, di rappresentanza”.

L'autore: Ludovico Martocchia

Nato e cresciuto nella periferia romana. Ha frequentato il Liceo Scientifico Francesco D'Assisi, ora studia Scienze Politiche alla Luiss. Da sempre appassionato di politica, scrive anche su Europinione.it. Ma prima di ogni cosa, libero pensatore.
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