Richetti (Pd): “Voto anticipato se riforme non avanzano”

Pubblicato il 19 Maggio 2014 alle 09:53 Autore: Emanuele Vena

Dopo le Europee “andrà ritirata la velocità di marcia con cui il Parlamento e perfino il Pd affrontano le riforme”. Ne è convinto Matteo Richetti (Pd), deputato renziano, intervistato dal Messaggero. “Sono convinto – dice – che se il voto si tradurrà in un fortissimo sostegno a Renzi e all’idea che l’Italia debba finalmente cambiare, ci sarà perciò un’accelerazione. Se il Pd, dopo un anno di legislatura che definire travagliata è dire poco, dovesse vincere le elezioni, sarà infatti evidente che gli italiani hanno voluto dare a Renzi la forza per fare le riforme. Non per farle saltare. E Berlusconi sbaglia a evocare il disimpegno: se l’opposizione si sfilasse, la maggioranza andrebbe avanti da sola. Abbiamo il dovere di portare il Paese fuori dal pantano”.

Matteo Richetti

Il voto anticipato? Renzi, dice Richetti, “non ha nessuna intenzione di fare il capo di un governo in una legislatura che non è in grado di fare le riforme. Dunque noi non faremo perdere tempo al Paese. Se non ci saranno risposte certe immediatamente dopo il voto di domenica, dovremo essere conseguenti”. La campagna elettorale, nota, è un derby Renzi-Grillo: “Renzi parla agli italiani che hanno voglia di impegnarsi, Grillo si rivolge a quelli che si limitano a indignarsi. Ai nostri figli però non dobbiamo lasciare un Paese arrabbiato, ma un Paese migliore”.

L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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