Ncd, Schifani: un addio annunciato

Pubblicato il 19 Luglio 2016 alle 16:58 Autore: Andrea Turco
renato schifano con le braccia larghe durante un suo intervento

Ncd, Schifani: un addio annunciato

Nuova grana per il Nuovo Centrodestra. Renato Schifani, in una conferenza convocata stamattina, ha rassegnato le sue dimissioni da capogruppo di Ap-Ncd. Schifani ha motivato le sue dimissioni affermando di non condividere il progetto centrista di Alfano. “Non mi sento attaccato alla poltrona o a posti di prestigio e lascio il mio ruolo da capogruppo perché non sono in linea con un’operazione che mi appare più da Palazzo che da territorio e non manifesta il nostro posizionamento e identità di centrodestra” ha detto l’ex presidente del Senato.

Schifani ha poi inviato una lettera al ministro Alfano nella quale spiegava i motivi della sua scelta. “L’oggetto sociale del Nuovo Centro Destra è stato via via nel tempo disatteso, soprattutto quando abbiamo deciso di sostenere il governo Renzi, senza però un minimo accordo preventivo di programma, che contenesse i punti e gli obiettivi figli della nostra identità. «Non Mi reputo infallibile – ha continuato Schifani – e posso aver commesso i miei errori di valutazione su persone e percorsi, ma su un principio non transigo: mai considerare la politica come un qualcosa per la quale non si debbano fare i conti con la propria coscienza. Oggi è giunto il giorno per cui io li faccia con la mia: il mio maturato dissenso mi porta alle consequenziali dimissioni da capogruppo”.

Le dimissioni da capogruppo sono il prodromo ad un addio a Ncd? “Valuterò. Ma fin quando resterò in Ncd voterò in conformità con il gruppo”.

Schifani torna da Berlusconi?

E’ lecito ipotizzare che le dimissioni di Schifani siano un primo passo per tornare da Berlusconi. L’ormai ex capogruppo al Senato di Ap-Ncd era andato infatti a trovare il leader di Forza Italia dopo le dimissioni dall’ospedale San Raffaele. Difficile invece un apparentamento con Verdini e Ala.

L’ex plenipotenziario berlusconiano sta lavorando per riunire sotto di sè più parlamentari possibili in vista del referendum costituzionale.  “Dobbiamo riunire l’area liberal-democratica e centrista. E farlo subito. Se riusciamo a mettere tutti insieme, dagli alfaniani che non vogliono tornare con Berlusconi ai berlusconiani che non vogliono rischiare di estinguersi, possiamo arrivare a una cinquantina di senatori e a una sessantina di deputati. Abbiamo tempo fino alla fine dell’ estate, poi sarà troppo tardi”.

 

L'autore: Andrea Turco

Classe 1986, dopo alcune esperienze presso le redazioni di Radio Italia, Libero Quotidiano e OmniMilano approda a Termometro Politico.. Dal gennaio 2014 collabora con il portale d'informazione Smartweek. Su Twitter è @andreaturcomi
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