Trump al NYT: “sogno pace tra Israele e Palestina. In Siria agiremo con Russia”

Pubblicato il 23 Novembre 2016 alle 10:45 Autore: Alessandro Faggiano
donald-trump-presidente

Trump al NYT: “sogno di portare la pace tra Israele e Palestina”

Il Trump della campagna elettorale – dai toni duri, infuocati e radicali – sembra lasciare il passo a un Trump decisamente più moderato. Ospitato dal New York Times (uno dei giornali maggiormente favorevoli ai democratici) ha parlato con la redazione su vari temi. Abbiamo già visto come alcune delle “promesse da campagna” siano state smentite nell’immediato dal Presidente eletto. La nomina di un procuratore speciale per indagare sulla Clinton fu una “boutade” da dibattito. Inoltre, ha assicurato di star pensando anche all’accordo di Parigi, e assicura:“valuterò l’impatto sulle nostre imprese.”

Trump si dissocia dall’estrema destra americana

Tra le accuse mosse a “The Donald” durante (e dopo) la campagna, vi è la supposta vicinanza con l’estrema destra americana. In particolare, l’endorsement del KKK (Ku-Kux Klan) destò gran scalpore. La nomina di un esponente dell’alt-right (Steve Bannon) come “chief strategist” aveva rafforzato ulteriormente questi dubbi. Trump ha voluto dissociarsi da posizioni estreme, rimarcando l’ingiusto trattamento riservato a Bannon. Afferma che “se fosse stato razzista e antisemita, non avrei nemmeno lontanamente pensato a lui”. Contestualmente, difende Breitbart (giornale associato dal NYT all’estrema destra) supponendo che “non è altro che un giornale con una prospettiva molto conservatrice”.

Trump sui grandi temi: Siria, Israele-Palestina e cambio climatico

È sui grandi temi di politica estera che Trump apre al dialogo e a posizioni moderate. Si dice fermamente convinto della necessità di agire sulla guerra in Siria, per terminare la follia. Per far ciò, si dimostra disposto a collaborare con la Russia. Tuttavia, pur affermando di avere strong ideas sul tema, non ha rivelato ulteriori dettagli.

Su uno dei conflitti più duraturi della storia recente, l’israelo-palestinese, si dice pronto a portare la pace. “Sarebbe un gran riconoscimento, per il Presidente degli Stati Uniti, riuscire a porre fine al conflitto“. Su questo, assicura che suo genero, Jared Kushner, può fare da mediatore. “È ebreo e conosce molto bene la regione”.

Infine, si esprime anche sul cambio climatico e sull’accordo di Parigi. In un principio, Trump aveva assicurato che non avrebbe rispettato l’accordo. Ciò destò una gran preoccupazione in chi lo considera un tema centrale e una sfida globale. Anche qui, il Presidente eletto si dice disposto a rivedere la sua posizione. La variabile di cui terrà conto sarà “l’impatto sull’economia del nostro Paese, sulle nostre industrie”.

Trump prova a riconciliarsi con il NYT e con i moderati

Il repubblicano è stato criticato a lungo dal NYT, durante tutto l’arco della campagna elettorale (e oltre). Da ambo le parti sono giunte minacce di ripercussioni legali. Adesso, con la campagna alle spalle e un Paese da ricompattare, Trump prova a ricompattare l’America. Non solo attraverso un invito di moderazione alla popolazione, ma anche attraverso la pace con i mass-media. Trump ha definito il New York Times come “un gioiello per il mondo intero“.

 

QUI l’articolo integrale del NYT (in inglese)

 

L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
Tutti gli articoli di Alessandro Faggiano →