Grillo e Casaleggio aprono a Matteo Renzi “Pronti a discutere con lui legge elettorale” La replica PD: “ok, ma in streaming”

Pubblicato il 15 Giugno 2014 alle 11:39 Autore: Andrea Turco

Toni distensivi? Fine della guerra di opposizione dura e pura? E’ ancora presto per dirlo ma il post con cui Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio invitano il premier Matteo Renzi ad un incontro per parlare di legge elettorale è già sintomo di qualcosa che si sta muovendo all’orizzonte. “Se Renzi ritiene che la legge M5S possa essere la base per una discussione comune, il cui esito dovrà comunque essere ratificato dagli iscritti al M5S, Renzi batta un colpo. Il M5S risponderà” scrivono i due leader del Movimento 5 Stelle spiegando che “all’incontro eventuale con il Pd, che speriamo ci sia, parteciperanno i due capigruppo M5S di Camera e Senato, oltre a Danilo Toninelli, estensore tra altri della versione definitiva della legge e Luigi Di Maio come massima rappresentanza istituzionale in Parlamento nel suo ruolo di vicepresidente della Camera”.

Grillo e Casaleggio ricordano come il M5S abbia già una legge elettorale approvata dai propri iscritti. “La legge M5S è stata depositata in Parlamento e siamo arrivati prima della legge elettorale di Renzie e Berlusconi, primi con il passo della tartaruga, ma della democrazia partecipata”. Ma cosa è cambiato allora? Lo spiegano sempre Grillo e Casaleggio: “Ora sono avvenute due cose che hanno cambiato lo scenario: il M5S ha una legge approvata dai suoi iscritti (e non discussa a porte chiuse in un ufficio del Pd in via del Nazareno) e Renzi è stato legittimato da un voto popolare e non a maggioranza dai soli voti della direzione del Pd. Quindi qualcosa, anzi molto, è cambiato”.

A stretto giro di posta arriva il commento del Pd per bocca del ministro della Politiche Agricole e Alimentari, Maurizio Martina: “Se davvero siamo di fronte a un’apertura sincera, sarebbe impossibile sottrarsi al confronto. Anzi, sono certo che il Pd deve farsi avanti, se Grillo ha deciso di scongelare i suoi voti e di metterli veramente a disposizione del cambiamento, vuol dire che il Pd ha prodotto un effetto non banale che va oltre se stesso”.”Bisogna andare a vedere le carte -ha proseguito Martina, ipotizzando la buona fede del leader M5S- bisogna andare a vedere effettivamente dove vuole arrivare e sperare che non sia un bluff”.

BOTTA E RISPOSTA SULLO STREAMING – Ad un certo punto interviene anche il vicesegretario del PD, Lorenzo Guerini, che raccoglie la proposta. “Pronti a confrontarci con tutti, nel rispetto delle posizioni diverse”. Ma aggiunge: “Visti i precedenti con i 5 Stelle, suggeriamo comunque l’adozione dello streaming per eventuali incontri futuri”. Smentendo così le parole del vicepresidente M5S del Senato, Luigi Di Maio, che riguardo allo streaming aveva dichiarato poco prima: “non credo sia essenziale”. E’ lo stesso Di Maio, poi, ad annunciare il cambio di rotta su Twitter: “lo streaming si farà”.

L'autore: Andrea Turco

Classe 1986, dopo alcune esperienze presso le redazioni di Radio Italia, Libero Quotidiano e OmniMilano approda a Termometro Politico.. Dal gennaio 2014 collabora con il portale d'informazione Smartweek. Su Twitter è @andreaturcomi
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