Mappe cinema in Europa: film doppiati o sottotitolati?

Pubblicato il 10 Febbraio 2017 alle 18:04 Autore: Alessandro Faggiano
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Mappe cinema in Europa: film doppiati o sottotitolati?

Il cinema europeo ha, alle sue spalle, una lunghissima tradizione. Nonostante il polo commerciale per eccellenza della cinematografia sia all’altro lato dell’oceano, i registi europei hanno partorito la maggioranza delle pellicole più impegnate e impattanti nella storia della settima arte.

Mappe cinema in Europa: doppiaggio o sottotitoli? Paese per Paese

Nonostante la qualità del cinema europeo, una buona parte della filmografia disponibile nelle sale cinematografiche europee proviene dall’altro lato dell’oceano. E il dibattito in merito, tra cinefili e semplici appassionati, è sempre lo stesso: meglio vederlo con il doppiaggio o sottotitolato? Tanto per l’una come per l’altra scelta, ci sono determinati pro e contro.

Mappe cinema: ‘pro’ del doppiaggio

Tra i grandi vantaggi del doppiaggio si ritrova, in primis, l’immediatezza nella corrispondenza tra suono e immagine. L’occhio non si perde nella lettura del sottotitolo, rischiando di dimenticarsi della fotografia – tanto dei paesaggi, come delle inquadrature, che la stessa mimica degli attori -. La concentrazione necessaria per potersi godere il film è decisamente minore che con i sottotitoli (lo sforzo continuato della lettura può limitarne l’attenzione, specialmente per visioni di una certa durata).

mappe cinema: ‘pro’ dei sottotitoli

Dall’altro lato, i sottotitoli vengono generalmente apprezzati dai puristi del cinema: in lingua originale, le sfumature della voce e dell’interpretazione possono essere colte con sottigliezza. Inoltre, il doppiaggio può distorcere – fino a un certo punto – il senso di una frase (nella sua accezione umoristica o drammatica). In definitiva, il maggior valore dei sottotitoli risiede nell’integrità dell’essenza del film.

Mappe cinema: grandi paesi europei optano per doppiaggio. Balcani, est e nord Europa per i sottotitoli

L’Italia dimostra di avere una lunga tradizione di doppiatori e di preferire di gran lunga questa scelta ai sottotitoli. Situazione simile per Spagna, Francia e Germania. Fatta eccezione per la Germania (i tedeschi conoscono bene l’inglese) i cittadini degli altri paesi citati non hanno grande dimestichezza con la lingua anglofona.

Dall’altro lato, i paesi nordici, Regno Unito e Irlanda, paesi balcanici e parte dell’est europeo scelgono – in linea di massima – la via dei sottotitoli. Curioso, poi, il caso russo: la “madrepatria” utilizza normalmente un paio di doppiatori che recitano mantenendo la traccia audio originale di sottofondo.

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L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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