“Ages”: colonna sonora di una morbida malinconia

Pubblicato il 24 Febbraio 2014 alle 17:18 Autore: Francesca Garrisi

Immaginate di trovarvi stesi su un prato con un filo d’erba in bocca in un giorno di aprile. Con lo sguardo in alto e la pelle solleticata dalla prima brezza di primavera, vi godete il colore unico del cielo, nel momento in cui il pomeriggio scompare facendo posto alla sera. L’anima è sospesa in una sorta di quieta euforia mista a una tiepida nostalgia, l’attesa per i giorni che verranno si mescola alla malinconia non ancora sopita per quelli appena conclusi. Se questa scena fosse una musica, sarebbe quella di Ages (Interbang Records/Bad Panda Records), secondo disco dei salentini Girl with the gun realizzato con il sostegno di Puglia Sounds Record e pubblicato il 27 dicembre scorso.

Il cd, frutto di un lungo periodo di gestazione, è stato influenzato da molteplici differenti matrici stilistiche. Le atmosfere eteree, poetiche e immaginifiche del primo album (Girl With The Gun) si sono stemperate, facendo posto a un sound più corposo, che oscilla tra accenti distorti (Hold on for Cues, Hover), sapori caraibici (Love Far) e vigorose sterzate in direzione indie rock (At All). La matrice shoegaze del primo album, frutto della collaborazione con Simon Scott degli Slowdive, si ripropone attraverso i riverberi di Echo Alone e i delay feedback di Long On. Si tratta quindi di un lavoro sensuale e atmosferico attraversato da una satinata e morbida malinconia, che dà nuova linfa al pop psichedelico. La registrazione è stata inoltre caratterizzata da grande cura dei dettagli e da un azzeccato mix di analogico e digitale, rendendolo «un vecchio disco con un’anima moderna».

I Girl with the gun nascono tra il 2006 e il 2007 come duo formato da Matilde De Rubertis e Andrea Populous. Entrambi hanno già maturato significative esperienze nel mondo della musica: lei è reduce dalla band indie-pop Studiodavoli, lui porta avanti in parallelo le sue sperimentazioni elettroniche con il progetto Life & Limb. Nel 2008 pubblicano il primo lavoro, caratterizzato da una serie di collaborazioni, tra cui quelle con il cantautore Giorgio Tuma (coautore di due brani), i jazzisti Marco Bardoscia, Randy Abaticola e Alessio Borgia, Short Stories (cantante newyorkese “partner in crimes” di Populous nel progetto Life & Limb) e il polistrumentista James Banbury (ex-The Auters e collaboratore anche di Natalie Imbruglia, U2 e Tricky). Il duo costruisce così un proprio percorso sonoro, languido e trasognato. Nel 2010 avviene l’incontro con Andrea Rizzo, capace batterista già impegnato in molteplici progetti musicali di respiro nazionale (Il Genio, Lucia Manca, Tobia Lamare & The Sellers,  Echopark, Pete Ross), che viene incluso nella formazione.

“There’s no antidote for your lips”, canta Populous in Hover, e specularmente è difficile immaginare un antidoto per le vellutate atmosfere in cui il gruppo ci fa, morbidamente, adagiare. Non resta quindi che abbandonarsi a esse, deliziare le orecchie e l’immaginazione e lasciarci, docilmente, prendere per mano dai Girl with the gun, iniziando a esplorare il loro mondo. Buon viaggio.

Tracklist “Ages”

Only Twice – Hold On For Cues – Fireflies – Long Gone – Love Far – Sad – Hover – Kids – At All – Echo Alone

Francesca Garrisi

 

L'autore: Francesca Garrisi

31 anni, una laurea in Scienze della Comunicazione e poi un master in comunicazione d’impresa e comunicazione pubblica. Ha collaborato con l’Osservatorio di Comunicazione Politica dell’Università del Salento, e come stagista con il settore Comunicazione Istituzionale della Regione Puglia. Ha scritto per l’mPAZiente, bimestrale d’inchiesta salentino, e a oggi collabora con Termometro Politico e il settimanale salentino Extra Magazine. Un po’ Monty Python un po’ Cuore Selvaggio, è innamorata della lingua tedesca, che ritiene ingiustamente sottovalutata e bistrattata
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