Crimea, primi dati: più dell’80% dice sì alla Russia. Usa e Ue: “Illegale”

Pubblicato il 16 Marzo 2014 alle 14:35 Autore: Guglielmo Sano
crimea voto

Per la Crimea, oggi, è una giornata storica: è iniziata la consultazione referendaria che presumibilmente ufficializzerà la secessione dall’Ucraina e l’inizio del trasferimento dei poteri a Mosca.

Si vota fino alle 21 (ora italiana), in Ucraina saranno le 20: un milione e ottocentomila persone – in 1205 circoscrizioni elettorali, 27 le commissioni distrettuali e cittadine – sono state chiamate a scegliere tra due quesiti – sulle schede vengono riportati in tre lingue: russo, ucraino e tataro – “sostieni la riunificazione della Crimea alla Russia?” oppure ”sostieni il ripristino della Costituzione del 1992 mantenendo lo status della Crimea come parte dell’Ucraina?”.

L’affluenza, già a poche ore dall’apertura delle urne, si è rivelata altissima: in 4 ore a Sebastopoli si registravano i voti di oltre il 50% degli aventi diritto. L’affluenza generale si attesta intorno al 45%, non è previsto il quorum. I risultati potrebbero arrivare già in serata: nessuno si attende colpi di scena, la Crimea è destinata a diventare Russia.

referendum

Domani mattina intorno alle 10, ha detto il premier Aksionov, il parlamento della Regione ratificherà il voto.

Putin anticipando le possibili mosse di Kiev ha già schierato 22mila uomini nella Regione, la conferma arriva dal Ministro della Difesa ucraino Ihur Tenyukh, inoltre, sembra che le forze russe abbiano superato il confine della Crimea e, con l’appoggio di elicotteri in volo tattico e veicoli blindati, siano avanzate nella regione del Kherson, prendendo possesso anche della struttura di distribuzione del gas del villaggio di Stickhove. Sempre il Ministro Tenyukh ha detto “Mosca ci invade, ma noi reagiremo”.

Tuttavia sembra che, se le truppe russe decidessero di avanzare verso le regioni del Nord ucraino, sarebbe molto difficile per le sgangherate forze di Kiev riuscire a fermarle: i militari russi oltre a controllare le basi ucraine della Crimea – pochi soldati fedeli a Kiev sono letteralmente rimasti “bloccati” dentro – presidiano anche il “confine” con l’Ucraina (dove si vedono passare gruppi elettrogeni in quantità, tanto per prepararsi alla possibilità quasi certa che Kiev stacchi l’elettricità alla Regione).

Putin: “Referendum è legale” – Mosca “rispetterà la scelta degli abitanti della Crimea”, la cui volontà viene espressa “nel pieno rispetto delle norme del diritto internazionale”: lo ha detto Putin in una telefonata alla Merkel citando lo statuto dell’Onu. Lo riferisce l’ufficio stampa del Cremlino.

Ue: “Referendum illegittimo” – “Il referendum” in Crimea “è illegale e illegittimo e il suo risultato non verrà riconosciuto”. Così il presidente della Ue Herman Van Rompuy e il presidente della Commissione Ue Josè Barroso in una dichiarazione congiunta.

Exit Poll – Secondo gli exit poll, il 93% dei votanti in Crimea ha votato a favore dell’annessione con la Russia e la secessione dall’Ucraina. Le votazioni sono terminate. Secondo l’agenzia russa Interfax i sì sarebbero all’80 per cento. Il premier filo-russo della Crimea, Serghei Aksyonov ha definito il 93% di sì al referendum sull’annessione della penisola ucraina alla Russia «una decisione molto importante che entrerà nella storia».

Arrivano i primi dati ufficiali: i sì alla Russia superano l’80%



L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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