Brunetta “Italicum entro Pasqua, altrimenti…” Renzi duro “Non accettiamo ultimatum”

Pubblicato il 7 Aprile 2014 alle 10:05 Autore: Giuseppe Spadaro
berlusconi

Il capogruppo Renato Brunetta indica la rotta di Forza Italia e se la prende col premier Renzi. “Vogliamo il rispetto dei patti. Per cui diciamo sì alla riforma del Senato a due condizioni. La prima – spiega Brunetta – è che la legge elettorale venga approvata in via definitiva prima di Pasqua. La seconda è che si ritorni alla bozza di cui Renzi aveva discusso con Berlusconi al Nazareno. Altrimenti…”.

Renato Brunetta si dice d’accordo con “Rodotà e Zagrebelsky, che tra l’altro sono due autorevoli colleghi. La riforma costituzionale di Renzi è scritta coi piedi. L’accordo prevedeva sì il superamento del bicameralismo perfetto e la trasformazione del Senato in Camera delle Autonomie. Ma non si parlava di senatori non eletti, nè di questa follia dei 21 membri scelti dal Quirinale, nè delle altre distorsioni previste dalla riforma licenziata da Palazzo Chigi, che di fatto non esiste”.

renato brunetta

Brunetta “Siamo più bravi di D’Alema o altri rottamati” – Brunetta avverte Renzi: “non pensi di avere a che fare con D’Alema o con qualche altro dei suoi rottamati. Noi siamo più bravi di loro. E non ci frega, anche perchè abbiamo capito benissimo che cosa ha in testa”. “Come Monti e Letta prima di lui, Renzi vuole metterci alle strette con un atteggiamento tra lo sbruffone e il ricattatorio. E l’obiettivo finale è quello di fregarci il consenso. Ma visto che non abbiamo l’anello al naso, non glielo permetteremo”.

Brunetta ed il distinguo di Verdini in Forza Italia – “Non nego” che all’interno di Forza Italia ci siano dei distinguo, spiega poi Brunetta, “e faccio anche i nomi. Verdini, per esempio, ha una linea responsabile e correttamente, dal suo punto di vista, prova a salvare il salvabile. Ma la stragrande maggioranza di noi, Berlusconi compreso, fa i conti con la realtà. Pensa che Renzi voglia distruggerci e farà di tutto per evitarlo”. Ma Brunetta non commenta la tesi dell'”abbraccio mortale” di cui parlano Toti e Gelmini: “Altolà – avverte -. Non commento il fuorionda. È una cosa rubata. C’è anche un reato previsto dal codice, si chiama ricettazione”.

“Riforma elettorale entro Pasqua” – Intervistato da SkyTg24 Brunetta precisa senza fare passi indietro: “La legge elettorale è ferma da tre settimane al Senato. Noi chiediamo al premier Matteo Renzi, se vuole mantenere la parola, se vuole mantenere i patti, di approvare la riforma elettorale prima di Pasqua. Altrimenti casca l’accordo con Silvio Berlusconi, con Forza Italia”.  “Se è in grado – prosegue Brunetta -, il presidente del Consiglio approvi la riforma così come è stata approvata dalla Camera prima di Pasqua”, ma “se non ha i numeri per farlo ne tragga le conseguenze, magari anche con le sue dimissioni“. Poi precisa che non si tratta di “un ultimatum. La cosa è molto seria. O Renzi l’approva prima del 20 aprile oppure dimostrerà di non avere i numeri al Senato, il patto salta e Renzi ne dovrà trarre le conseguenze”. E sulle modifiche legate al Senato, Brunetta dice ancora:  “La riforma del Senato è stata approvata lunedì scorso dal Consiglio dei ministri, ma quella riforma non è stata consegnata agli uffici competenti di Palazzo Madama, il che vuol dire che non esiste ancora, che ci stanno ancora lavorando”.

La replica di Renzi “Non accettiamo ultimatum” – “Non accettiamo ultimatum di nessuno, figuriamoci di Renato Brunetta”, così Renzi uscendo da una libreria di Roma ha replicato alle parole del capogruppo alla Camera di Forza Italia. “Noi facciamo le riforme, le questioni interne a Forza Italia se le risolvono loro se hanno voglia. Abbiamo rispetto – ha aggiunto – Se stanno al gioco delle riforme ci stiamo”. Sulla stessa linea del premier il ministro Boschi. “Approvare la riforma della legge elettorale entro Pasqua è un’idea di Brunetta. Il testo deve essere ancora esaminato dalla commissione in Senato, e a Pasqua mancano dieci giorni. Tutto procede – ha poi aggiunto – stiamo lavorando in vista del Consiglio dei ministri di domani”.

 

 

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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