Def, la “terapia d’urto” di Renzi oggi in Cdm

Pubblicato il 8 Aprile 2014 alle 10:11 Autore: Carmela Adinolfi
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Occhi puntati sul Consiglio dei Ministri che oggi, alle 18.00, si riunirà per  approvare il DEF, il documento economico e finanziario per il 2014 e discutere la bozza del Programma nazionale di riforme. Le misure previste dai documenti verranno presentate in una conferenza stampa convocata dallo stesso Renzi per le 19.30 a Palazzo Chigi. Banco di prova importante quello dell’economia per il neopremier che, nelle ultime ore, insieme al Ministro dell’Economia e delle Finanze Padoan, al consigliere economico Yoram Gutgeld e al commissario alla spending review Carlo Cottarelli ha redatto la bozza da proporre in Cdm. Nodo da sciogliere è quello delle coperture a supporto delle misure presentate dal governo Renzi sin dal suo insediamento. Un punto fondamentale, su cui l’esecutivo si gioca la credibilità, sia a livello nazionale che internazionale, e che potrebbe placare le critiche sul fronte dell’ opposizione del M5S, di Fratelli d’Italia e parte di Forza Italia.

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Esclusa la possibilità di ritrattare i parametri imposti dall’UE e di rinegoziare il rapporto deficit-Pil al 3%, i provvedimenti previsti dalla bozza del DEF saranno indirizzati a finanziare le misure di breve periodo, fra cui gli 80 euro in più promessi dal premier nella busta paga di Maggio: “Sul Def la situazione è molto buona – ha dichiarato ieri Renzi – per noi la prima scelta è di stare vicini alle persone che guadagnano di meno, come dimostra la decisione di dare 80 euro in busta paga. Sugli stipendi dei manager aspettate domani” ha sottolineato il premier.

Anche il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio, ieri sera al Tg1, si è espresso con toni fiduciosi: “abbiamo trovato tutte le coperture che vengono soprattutto dalla spesa pubblica e dai settori improduttivi. Le risorse verranno da lì’ – ha detto Delrio – Il taglio dell’Irap slitta? I provvedimenti partiranno da quest’anno: nei 12 mesi ci sarà la riduzione del 10% come avevamo previsto”.

Nella bozza del Pnr, anticipata dall’Adnkronos, il governo prevede di finanziare il taglio dell’Irpef da 10 miliardi di euro con i risparmi provenienti dalla spending review . Oltre agli 80 euro in più per i lavoratori dipendenti con uno stipendio inferiore ai 1500 euro mensili, nel documento si prevedono 1000 euro in più per coloro che hanno un reddito inferiore a 25mila euro annui. Una misura questa che interessa 10 milioni di italiani, a cui va aggiunto un taglio dell’Irap del 10% per le aziende, finanziato con un aumento della tassazione sulle attività finanziarie.

“È necessario dare ossigeno alle imprese e alle famiglie riducendo il cuneo fiscale e aumentando il reddito disponibile soprattutto per le famiglie maggiormente segnate dalla crisi, con effetti positivi sui consumi e sulla crescita”, si legge nella bozza del Pnr. Il governo prevede che “l’aumento del reddito disponibile per i lavoratori beneficiati dovrebbe risultare apprezzabile in particolare per le fasce di reddito medio basse, contribuendo ad un rilancio dei consumi e delle prospettive di crescita”. Le misure previste dal governo Renzi, dunque, sperano di far ripartire i consumi, per dare respiro all’economia partendo dalle famiglie. Per le imprese, al momento, solo il taglio del 10% dell’Irap ma “è intenzione del Governo – si aggiunge nel documento – ridurre in maniera sostanziale la tassazione sul lavoro dal lato delle imprese non appena vi saranno le risorse necessarie”.

Altri 20 miliardi poi, oltre ai 47 già previsti, per finanziare lo “sblocco immediato e totale dei pagamenti della Pa”. Alle misure economiche   l’esecutivo Renzi prevede di affiancare un pacchetto di riforme (tra cui la fatturazione elettronica, i finanziamenti europei e l’impegno della Cassa depositi e prestiti) che permetta di “uscire stabilmente dall’emergenza allineando le procedure di pagamento agli standard delle direttive europee. Si dovrà porre in essere – prevede il Pnr – un sistema basato sull’obbligo di registrazione delle fatture e certificazione del credito, che permetta di saldare i debiti commerciali in maniera più snella evitando di accumulare ritardi”.

Nella previsione economica e finanziaria per i prossimi anni previste anche misure di semplificazione come la dichiarazione dei redditi precompilata a domicilio. Oltre a interventi microeconomici, novità anche sul fronte delle privatizzazioni delle aziende statali: ricavi per 10-12 miliardi di euro annui, nel triennio 2015-2017 pari a circa lo 0,7% del Pil. “Il Paese si trova in condizioni eccezionali“, con un vertiginoso aumento della disoccupazione e della povertà, a cui il governo intende far fronte con misure strutturali su scuola e lavoro, oltre a una particolare attenzione alle generazioni future. Una “terapia d’urto”, si legge nella bozza, tra spending review, privatizzazioni, sforbiciate sulle municipalizzate e tetti agli stipendi dei manager con cui il governo spera di arrivare a una crescita dello 0,8%, mentre il potere d’acquisto degli italiani – attesta l’Istat – è crollato a livelli più bassi di quelli del 1995.

Nel frattempo arrivano le prime dichiarazioni del premier Renzi, a proposito delle coperture finanziarie per il programma da attuare. “Coperture? ci sono dal primo giorno, siete voi che siete preoccupati che non ci siano”. Questa la risposta di Renzi ai cronisti, all’ingresso dell’Auditorium Parco della Musica per gli stati generali della salute.

L'autore: Carmela Adinolfi

Classe '89. Una laurea triennale in comunicazione e una specializzazione in Semiotica all'Alma Mater Studiorum. Da Salerno a Perugia, passando per Bologna. Esperta in comunicazione politica, ha approfondito l'ascesa al potere di Matteo Renzi. Interessi: dal marketing alla comunicazione politica fino alle nuove forme di giornalismo digitale. Scrive per Termometro Politico e si allena per diventare giornalista.
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