“Ministro senza dignità” l’accusa del M5S al Guardasigilli Orlando

Pubblicato il 26 Agosto 2014 alle 10:37 Autore: Gabriele Maestri
giustizia

Non è il primo attacco sul tema giustizia. La scorsa volta è stato lo stesso Renzi ad entrare in polemica coi 5 Stelle. Il M5S questa volta se la prende col ministro Orlando. Il tutto mentre si avvicina la prossima riunione del consiglio dei ministri del 29 agosto in cui sarà discusso un provvedimento sulla giustizia.

Nel post pubblicato sul blog di Grillo Orlando è definito “ministro senza dignità”. Dopo aver disertato l’incontro tra Governo e opposizioni, il M5S ribadisce la propria posizione e scrive: “Il M5S non parteciperà ad alcuna discussione sulla cosiddetta riforma della Giustizia voluta da un pregiudicato i cui obiettivi sono la separazione delle carriere, l’abolizione della obbligatorietà dell’azione penale, la responsabilità diretta dei magistrati, la proibizione della pubblicazione delle intercettazioni e la riduzione dei tempi di prescrizione”.

I 5 Stelle accusano il governo di aver studiato “una riforma fatta su misura per i ladri e preceduta da leggi ignobili di Berlusconi durante i suoi governi. Se Renzie vuole parlarci insieme sono fatti suoi, non nostri, questo nonostante appelli continui di sirene istituzionali avvenuti in questi giorni con telefonate private ai nostri senatori. Sirene astenetevi! Noi non siamo in vendita. Nè siamo un call center del Soccorso Piduista”.

Immagine tratta dal blog beppegrillo.it

Immagine tratta dal blog beppegrillo.it

L’ultima parte è tutta dedicata al ministro: “Sedersi al tavolo con il manichino Orlando vorrebbe dire riconoscerne la dignità, ma lui l’ha persa nel momento in cui ha scelto di negoziare la giustizia con un condannato in via definitiva per truffa fiscale. Che credibilità può avere un ministro del genere? Da chi prende ordini e, soprattutto, cosa c’entra con la giustizia?”.

IL MATTINALE ATTACCA GRILLO: “E’ IL NOSTRO CALIFFO” – “Il nostro califfo Grillo attacca con violenza diffamatoria il ministro Orlando che si sta muovendo con rispetto di tutte le forze politiche sulla riforma della giustizia. Dire che è un ‘manichino, un ministro senza dignità’, è abominevole offesa alla persona da tagliatore di teste della reputazione altrui”. Il Mattinale, la newsletter di Fi, bolla il leader 5 stelle come un califfo e difende il Guardasigilli che sta preparando la bozza di riforma della giustizia. “Bisogna finirla di colpire i propri avversari politici, come fa Grillo insieme ai suoi (si)cari -avverte il foglio redatto dallo staff del gruppo azzurro alla Camera- oltretutto ripetendo la tiritera sul Berlusconi pregiudicato. Ci dica qualcosa sul reato di omicidio stradale, lui che è uno specialista del ramo. Inserirlo o no, nella riforma della giustizia? Prevedere come in America per un triplice omicidio stradale vent’anni di carcere?”.

L'autore: Gabriele Maestri

Gabriele Maestri (1983), laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista e collabora con varie testate occupandosi di cronaca, politica e musica. Dottore di ricerca in Teoria dello Stato e Istituzioni politiche comparate presso l’Università di Roma La Sapienza e di nuovo dottorando in Scienze politiche - Studi di genere all'Università di Roma Tre (dove è stato assegnista di ricerca in Diritto pubblico comparato). E' inoltre collaboratore della cattedra di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Parma, dove si occupa di diritto della radiotelevisione, educazione alla cittadinanza, bioetica e diritto dei partiti, con particolare riguardo ai loro emblemi. Ha scritto i libri "I simboli della discordia. Normativa e decisioni sui contrassegni dei partiti" (Giuffrè, 2012), "Per un pugno di simboli. Storie e mattane di una democrazia andata a male" (prefazione di Filippo Ceccarelli, Aracne, 2014) e, con Alberto Bertoli, "Come un uomo" (Infinito edizioni, 2015). Cura il sito www.isimbolidelladiscordia.it; collabora con TP dal 2013.
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