Locri: il sindaco chiede aiuto a Gesù contro l’assenteismo al Comune

Pubblicato il 2 Settembre 2014 alle 10:37 Autore: Daniele Errera

In uno dei Comuni più famosi per la presenza della criminalità organizzata, Locri (cittadina di 12.000 abitanti in Provincia di Reggio Calabria, famosa per l’omicidio di Francesco Fortugno, allora vice presidente del Consiglio Regionale), il sindaco chiede aiuto per frenare l’assenteismo dei dipendenti comunali niente di meno che a Gesù Cristo.

Una provocazione, è ovvio, che farà il giro della penisola e forse supererà anche le Alpi, tanto è inconsueta. Giovanni Calabrese, primo cittadino del capoluogo della Locride, si rimette nelle “mani di Dio”, dal momento che serve un vero e proprio “miracolo”. Né i carabinieri, ne la Guardia di Finanza, né la Procura sono riusciti a risolvere la situazione, tanto vale provare a chiedere a qualcuno più in alto: Dio in persona, appunto.

Cosa succede a Locri? La macchina amministrativa è, praticamente, ferma. In panne. Gli addetti al Comune sono, di norma, 125. Secondo i dati del primo cittadino, invece, non si superano mai le 20/25unità giornaliere. Il perché? Permessi per malattia: depressione, mal di schiena, febbre, artrosi. Chi più ne ha più ne metta. Sembra che Locri sia la città più malata d’Italia. Anzi, sembra essere la città con dipendenti comunali più malati di tutto lo stivale.

sindaco locri in calabria scrive a gesu per combattere assenteismo dipendenti comunali

Calabrese fa un esempio: “sono mesi che segnalo la rottura di un semaforo in pieno centro, ma nulla. Nessuno che abbia voglia di metterci mano. Chiedono ordini di servizio specifici, negli uffici si rimpallano la competenza e comunque il problema resta”. Non c’è la manutenzione, i vigili sono così pochi che devono coordinare le esigue forze per le competenze più importanti. Una situazione quasi inverosimile, a sentirla raccontare. Un’altra dimostrazione raccontata dal primo cittadino: “mi si diceva che l’elettricista comunale, che ancora oggi continua a lavorare con modalità di libero professionista all’interno della pubblica amministrazione non poteva sostituire le lampadine perché non c’erano soldi per comprarle e dovevano provvedere i cittadini. Grazie a qualche buon amico sono riuscito ad avere 15mila lampadine gratuitamente, ma non mi sembra che niente sia cambiato. Le lampadine sono tutte stipate in un deposito, molte zone della città continuano a rimanere al buio e l’elettricista continua ad essere ‘uccel di bosco’”. Una città senza regole: in un mese “zero” multe per parcheggi in seconda fila o sul marciapiede. Addirittura, una volta, Calabrese ha trovato gli uffici del Comune completamente vuoti. E la verifica della GdF cosa ha dimostrato? Assolutamente niente, come c’era da aspettarsi. Tutti malati.

Daniele Errera

L'autore: Daniele Errera

Nato a Roma classe 1989. Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali con la tesi "Dal Pds al Pd: evoluzione dell'organizzazione interna". Appassionato di politica, ha ricoperto vari ruoli nel Partito Democratico e nei Giovani Democratici. E' attivo nell'associazionismo territoriale.
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