Nella corsa all’Africa la Cina è in testa

Pubblicato il 3 Settembre 2014 alle 11:27 Autore: Antonio Scafati

Alla Cina, l’Africa piace. Piace per le ricchezze nascoste sotto terra, per gli affari che si possono combinare in giro per il continente, per i milioni di potenziali compratori. Pechino ha dimostrato di avere grande interesse nei confronti del gigante africano e nel giro di pochi anni ha fatto molta strada. Se si parla di commercio e investimenti nel continente africano, la Cina è in testa. Più di altri paesi emergenti. Più degli Usa.

Gli Stati Uniti infatti sono indietro. Nel 2013 i profitti delle aziende americane impegnate in Africa sono diminuiti per il secondo anno consecutivo. Il Washington Post ha ricordato come tra il 2010 e il 2012 gli investimenti americani in Africa siano rimasti sostanzialmente gli stessi: nessun aumento. L’Unione europea e soprattutto la Cina invece hanno aumentato il volume dei propri investimenti nell’area.

Questa estate Obama ha invitato cinquanta leader africani a Washington e ha presentato un piano di investimenti per diversi miliardi di dollari. Nelle strategie di Obama c’è l’obiettivo di appianare il ritardo che gli Stati Uniti accusano nei confronti della Cina quando si parla di Africa.

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Photo by US Army AfricaCC BY 2.0

Negli ultimi vent’anni Pechino ha enormemente aumentato la propria presenza economica nel continente. L’anno scorso il commercio tra la Cina e l’Africa ha mosso 200 miliardi di dollari, più del doppio di quanto sia riuscita a fare l’America.

Per la Cina, l’Africa è importante per tanti motivi: risorse energetiche, un mercato dove vendere, un territorio che serve alle proprie aziende per acquisire credenziali utili a giocare sulla scacchiera degli attori globali.

Il volume delle importazioni di risorse naturali è aumentato. Sono numerosi i contratti siglati per la costruzione di infrastrutture in numerosi paesi africani: strade, aeroporti, ferrovie dighe. Spesso la realizzazione di infrastrutture è legata proprio alla possibilità di sfruttare le risorse naturali.

L’Africa è diventata negli ultimi anni anche un enorme mercato per i prodotti cinesi, da quelli tessili a quelli tecnologici: grazie al boom demografico e con tante nazioni in via di sviluppo, Pechino scommette che sarà proprio l’Africa il grande ‘compratore’ dei prossimi anni.

La lingua cinese è sempre più studiata in Africa. La Cina ha finanziato programmi sanitari e culturali in Mozambico, Liberia, Algeria. Migliaia di medici e ricercatori sono partiti dalla Cina alla volta dell’Africa. Nel continente si contano oggi circa un milione di lavoratori cinesi.

Immagine in evidenza: photo by Kyle SimuordCC BY 2.0

L'autore: Antonio Scafati

Antonio Scafati è nato a Roma nel 1984. Dopo la gavetta presso alcune testate locali è approdato alla redazione Tg di RomaUno tv, la più importante emittente televisiva privata del Lazio, dove è rimasto per due anni e mezzo. Si è occupato per anni di paesi scandinavi: ha firmato articoli su diverse testate tra cui Area, L’Occidentale, Lettera43. È autore di “Rugby per non frequentanti”, guida multimediale edita da Il Menocchio. Ha coordinato la redazione Esteri di TermometroPolitico fino al dicembre 2014. Follow @antonio_scafati
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