Hong Kong, torna la violenza: decine di arresti

Pubblicato il 15 Ottobre 2014 alle 08:27 Autore: Antonio Scafati

A Hong Kong sono tornati gli scontri e sono tornati gli arresti. Polizia e manifestanti si sono fronteggiati a lungo nelle scorse ore: 45 persone (37 uomini e 8 donne) sono finite in manette. Nessuno di loro è ferito, ha dichiarato la polizia: quattro agenti invece sarebbero rimati contusi. Si tratta degli scontri più violenti da quando, oltre due settimane fa, per le strade della città sono scesi a protestare migliaia di cittadini che chiedono elezioni senza interferenze di Pechino.

La polizia aveva cominciato a rimuovere le barriere allestite dai manifestanti già da qualche giorno. Nelle scorse ore le operazioni sono proseguite innescando disordini per le vie della città. In risposta all’azione delle forze dell’ordine, i dimostranti hanno bloccato un tunnel che attraversa Hong Kong. La polizia ha usato gas lacrimogeni.

Agenti in assetto antisommossa hanno smantellato le barriere allestite dai manifestanti nei pressi della sede del governo. La polizia è ricorsa ai manganelli e allo spray al peperoncino. Un’ora di scontri abbondante è stata necessaria alla polizia per prendere il controllo di Lung Wo Road, vicino gli uffici del governatore.

Hong Kong 2

Photo by Ding Yuin ShanCC BY 2.0

Le autorità hanno promessi di condurre un’indagine per verificare le immagini contenute in un video che mostrerebbe alcuni agenti in borghese picchiare un dimostrante di nome Ken Tsang. I poliziotti nel frattempo sono stati rimossi dai loro incarichi.

Ma questo non basta a placare la tensione a Hong Kong: il governo locale (spalleggiato da Pechino) non intendono cedere alle richieste dei manifestanti, che da parte loro non vogliono abbandonare le strade fino a quando non saranno ascoltati.

A Hong Kong restano ancora alcune barricate e circa un migliaio di dimostranti resistono ad Admiralty, quello che è sempre stato il cuore della manifestazione. Molti si sono spostati dalle strade in aree verdi. Altri mantengono i propri presidi in alcune vie sgomberate dalla polizia nelle scorse ore.

Come sottolineato dall’agenzia Reuters, le violenze di ieri fanno pensare che le autorità della città stiano esaurendo la pazienza e siano decise ad archiviare le proteste. “Non abbiamo paura di nulla” dichiarano diversi manifestanti. Un dimostrante di 62 anni ha affermato alla CNN che “questa è la nostra ultima possibilità. Sappiamo che probabilmente falliremo, ma dobbiamo provare”.

Immagine in evidenza: photo by melanie_koCC BY 2.0

L'autore: Antonio Scafati

Antonio Scafati è nato a Roma nel 1984. Dopo la gavetta presso alcune testate locali è approdato alla redazione Tg di RomaUno tv, la più importante emittente televisiva privata del Lazio, dove è rimasto per due anni e mezzo. Si è occupato per anni di paesi scandinavi: ha firmato articoli su diverse testate tra cui Area, L’Occidentale, Lettera43. È autore di “Rugby per non frequentanti”, guida multimediale edita da Il Menocchio. Ha coordinato la redazione Esteri di TermometroPolitico fino al dicembre 2014. Follow @antonio_scafati
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