Sismi: “Nel ’93 mafia voleva uccidere Napolitano”

Pubblicato il 16 Ottobre 2014 alle 20:18 Autore: Redazione
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Clamorose rivelazione arrivano dal Sismi sul biennio delle stragi mafiose ’92-’93. Nell’agosto del 1993 i servizi segreti militari inviarono una nota riservata al ministero dell’Interno dell’epoca, al ministero della Difesa, al Sisde e ai vertici di carabinieri e finanza in cui parlavano di “alto rischio di attentati” nei confronti dell’allora presidente della Camera, Giorgio Napolitano, e dell’allora presidente del Senato Giovanni Spadolini.

La prima nota del servizio militare risale a luglio del 1993 allude al “rischio concreto di un attentato nel periodo che va dal 15 al 20 agosto del 1993” e che avrebbe riguardato una personalità politica “di rilievo” facendo i nomi di Spadolini e di Napolitano, che all’epoca erano rispettivamente Presidente del Senato e della Camera. La nota degli 007 venne poi trasmessa ai presidenti delle camere Napolitano e Spadolini.

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Le note del Servizio, depositate al processo, seguono le bombe di Firenze, Milano e Roma. Nella Capitale la mafia, il 28 luglio 1993, fa attentati nelle chiese di San Giorgio al Velabro e San Giovanni in Laterano. 

 

 

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