Sgomberi Milano, scontri fra polizia e antagonisti

Pubblicato il 18 Novembre 2014 alle 12:29 Autore: Felice Tommasino

Sgomberi Milano, tensione durante l’intervento della polizia presso due centri sociali. È ancora una volta la periferia a fare notizia.

La periferia che molto spesso fa rima con i centri sociali. Stavolta è accaduto a Milano, in via Ravenna.

L’occasione è stata offerta dallo sgombero di due centri sociali: Corbaccio e Rosanera.

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Sgomberi Milano, le perquisizioni di lunedì

Già lunedì il quartiere aveva subito la perquisizione degli agenti a causa dell’assalto al circolo Pd di via Mompiani. Un gruppo non meglio identificato di persone era entrato nella sede del Pd durante una assemblea del Sunia seminando il panico. Nel mirino degli agenti ci sono due donne. Ma per ora resta difficile collegarle ai poco lontani centri sociali.

Sgomberi Milano, scontri in Via Ravenna

Stamattina erano le 6:30 quando un centinaio di poliziotti sono arrivati in via Ravenna in assetto antisommossa. L’obiettivo era quello di iniziare lo sgombero dei due centri sociali. Quasi facile immaginare la reazione dei ragazzi ospitati nei centri. E di lì l’inizio di una vera e propria guerriglia urbana. Da una parte i ragazzi dei centri sociali: hanno scagliato di tutto contro gli agenti della polizia. Pietre, bottiglie, arrivando anche a dare fuoco ai cassonetti dell’immondizia. Dall’altra le cariche della polizia con il lancio di fumogeni a cercare, in qualche modo, di sedare la rivolta.

Tafferugli tra polizia ed antagonisti

Una parte degli attivisti, una ventina, che aveva trascorso la notte davanti ai due centri sociali, è stata allontanata dalla polizia. Proseguono invece gli scontri tra la polizia ed un centinaio di antagonisti. Scontri che fanno seguito ai disordini causati già ieri dallo sgombero di una famiglia da una casa occupata. L’esito delle violente proteste era stato di due fermati e diversi feriti.

L'autore: Felice Tommasino

Classe 1991, cilentano. Laureando in Editoria e Pubblicistica all'Università degli Studi di Salerno. Su Twitter @felicetommasino
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