La CGIL incontra la minoranza dem mentre Renzi attacca

Pubblicato il 21 Novembre 2014 alle 15:22 Autore: Francesco Di Matteo

Tradimento in arrivo nel Partito Democratico? Non sembra più un fatto così impossibile. Dopo i vari segnali arrivati dalla sinistra dem, come la ferma opposizione dell’ala dem al Jobs Act e lo spirito incredibilmente critico nei confronti del governo guidato da Matteo Renzi, altri segnali arrivano nel contempo anche dalla CGIL.

Ormai è noto a tutti: a Renzi i sindacati non stanno proprio simpatici. Ma è una novità assoluta per il Partito Democratico, da sempre raccoglitore dei voti del sindacato, sia e specialmente della CGIL che di quelli di CISL e UIL. Ma mentre questi ultimi stanno mantenendo le proprie posizioni, da sempre moderate, la CGIL sta man mano radicalizzando lo scontro con il governo. Un esempio sono le dichiarazioni di questa mattina a Napoli di Maurizio Landini in occasione dello sciopero dei metalmeccanici del centro-sud. Landini ha chiaramente detto che “i giovani, i lavoratori e la gente onesta non appoggia questo governo”. La trasformazione di Landini, che è sempre entrato a Palazzo Chigi da Renzi in maniera silenziosa, anche per via dell’amicizia che sembra li leghi, è dovuta alla posizione ferma di Renzi contro sindacati e della propria intenzione di non trattare sul Jobs Act. Proprio ieri il premier, infatti, aveva nuovamente attaccato i sindacati, accusandoli di “inventare scioperi mentre io cerco di creare posti di lavoro”.

CUPERLO-FASSINA

Altro segnale del riposizionamento politico della CGIL arriva dall’Emilia Romagna, da sempre una delle regioni più “rosse” d’Italia, dove i leader sindacali stanno apertamente appoggiando la lista composta da SEL e dalla sinistra extra-parlamentare. Anche in quel caso si è deciso di lasciare il PD, che ha candidato Bonaccini, il quale ha vinto le discusse primarie, e di riposizionarsi su posizioni più radicali.

Ma come può il PD passare all’improvviso da principale interlocutore politico della CGIL a primo nemico dello stesso sindacato? In realtà non è proprio un passaggio completato al 100%. Infatti, con una nota diffusa dall’ANSA, è stato riferito che il 25 novembre una delegazione sindacale, dopo aver invano chiesto un incontro con l’ex segretario della CGIL e del PD, Guglielmo Epifani, incontrerà a Roma una delegazione politica composta da deputati di Sinistra Ecologia e Libertà e dell’area sinistra del PD. Nella nota si legge che a questo incontro, nello specifico, parteciperanno Pippo Civati, Gianni Cuperlo, Stefano Fassina del Pd e Giorgio Airaudo, Ciccio Ferrara, Nicola Fratoianni e Antonio Placido di Sel, i quali “hanno manifestato sensibilità rispetto ai temi del lavoro, per avviare un confronto sulle nostre proposte in materia di Jobs Act” e che si incontreranno con circa 50 delegati sindacali, come spiegato dal segretario della CGIL Lombardia, Mirco Rota.

Che sia la base per la costruzione di una nuova intesa tra questi e il sindacato? E’ ancora presto per dirlo anche se i segnali e le dichiarazioni, in particolare di uomini dell’opposizione del PD come Civati e Fassina, sembrano andare proprio in quella direzione. Proprio questi, infatti, sin da quando lo scontro con Renzi si è radicalizzato, stanno portando avanti una dura lotta contro il governo e la leadership del partito paventando a più riprese, e con l’apparente appoggio di vecchi ed influenti dirigenti come Bersani e D’Alema, la possibilità di scissione. Possibilità che stuzzica molto Vendola, consapevole di non poter arrivare in parlamento se si varerà una legge elettorale intenta a distruggere i piccoli partiti. Non resta che aspettare e vedere come la situazione si evolverà.

Francesco di Matteo

L'autore: Francesco Di Matteo

Napoletano classe '92. Laureato in Scienze Politiche e delle relazioni internazionali alla Federico II di Napoli nel 2014, è appassionato di giornalismo e in particolare di politica, di analisi politica e di Scienza Politica, in generale. Tesserato a Libera, in passato ha ricoperto la carica di Coordinatore Regionale a livello giovanile nell'Italia dei Valori (2012). Cofondatore dell'associazione Agorà - Lavoro, Partecipazione e Libertà. Attualmente collabora anche con "Il Roma" ed è co-fondatore della testata indipendente "Libero Pensiero".
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