Unione Europea: Italia e Francia ancora indietro sul debito pubblico

Pubblicato il 9 Dicembre 2014 alle 14:54 Autore: Daniele Errera

Italia e Francia bocciate. Ancora. Specialmente l’Italia risulta sempre più a rischio disapprovazione definitiva. L’Unione Europea è il professore e la materia in cui entrambi i ‘cugini’ sono stati rimandati è il debito pubblico. Troppo elevato, a detta di Bruxelles. Servono le riforme poi, unico modo per ridurre il deficit.

“Preoccupa il debito dell’Italia, deve fare di più e le nuove misure servono entro marzo – sebbene – comprendiamo il momento difficile”. Servono iniziative ulteriori: “i Paesi a rischio di non rispetto del Patto devono prendere misure addizionali tempestivamente”. Sono Italia, Fracia, Belgio ed altri ancora. Sono parole uscite direttamente dall’Eurogruppo. Lo sforzo del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, è stato vano. E’ la linea Merkel ad essere seguita, quella dell’intransigenza.

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“I Paesi a rischio di ‘non rispetto’ del Patto di Stabilità – fanno sapere da Bruxelles – devono prendere misure addizionali tempestivamente per affrontare il ‘gap’ evidenziato della Commissione Europea e rispettare l’appropriata convergenza verso l’obiettivo di medio termine e il rispetto della regola del debito”. Si passa quindi all’Italia: “mentre riconosciamo che circostanze economiche eccezionali e inflazione molto bassa hanno complicato il target di riduzione del debito e il rispetto della regola, l’alto debito resta motivo di preoccupazione” e si necessitano “misure efficaci per migliorare lo sforzo strutturale”. “E’ una questione di credibilità”, sostiene il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem. Che continua: “abbiamo detto che a marzo servono misure nuove, speriamo che le discussioni siano costruttive, che le misure siano prese e le regole rispettate”.

E se da Berlino arriva attraverso il Ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble uno stemperamento delle posizioni che avevano portato il sottosegretario alla Farnesina, Sandro Gozi, a chiedere rispetto per il ‘Belpaese’, dall’altro lato il titolare di Viale XX Settembre sostiene come dall’Unione Europea non sia arrivata “nessuna richiesta di misure aggiuntive: legge di stabilità 2015 attuata in modo efficace rilancerà economia italiana”. Anzi, “anche l’Eurogruppo apprezza agenda riforme dell’Italia. Effetti sulla nostra economia dipendono da implementazione efficace e tempestiva”.

L'autore: Daniele Errera

Nato a Roma classe 1989. Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali con la tesi "Dal Pds al Pd: evoluzione dell'organizzazione interna". Appassionato di politica, ha ricoperto vari ruoli nel Partito Democratico e nei Giovani Democratici. E' attivo nell'associazionismo territoriale.
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