Sondaggio politico Ipsos, Speciale Presidente Della Repubblica

Pubblicato il 25 Gennaio 2015 alle 16:36 Autore: Umberto Zimarri

Sei domande per tastare il polso all’opinione pubblica sul futuro Presidente della Repubblica, in estrema sintesi è questo il sondaggio politico Ipsos pubblicato dal Corriere della Sera, domenica 25 Gennaio.

Sondaggio politico Ipsos per Corriere 25-01-2015

Come preferirebbero il Presidente della Repubblica gli Italiani e come cambiano le opinioni a seconda dell’appartenenza politica? A queste domande prova a dare risposta lo studio demoscopico effettuato dall’Ipsos.

Si parte dal tema centrale delle riforme Costituzionali. Su questa tematica gli elettori preferiscono un Presidente che apra a cambiamenti anche profondi sulla carta (52%) mentre il 40% auspica un difensore di essa. Guardando all’interno degli schieramenti le percentuali variano sensibilmente: nel Partito Democratico c’è una preferenza verso la strada delle riforme tracciata da Renzi, l’area popolare è divisa in due mentre gli elettori penta-stellati danno la prerogativa alla difesa della Costituzione. Per Forza Italia e la destra in genere la priorità assoluta è quella di aprire una stagione profonda di riforme costituzionali (91%).

sondaggio corriere

Il secondo quesito riguarda il cursus honorum del nuovo inquilino del colle più alto di Roma. Il 52 % auspica un politico con una notevole esperienza, il 37% spinge per una persona nuova non necessariamente esperto di politica nazionale. Circa un elettore su 10 non si esprime su questo punto.  La parte del campione che propende verso la soluzione innovativa è da ricercarsi principalmente nel Movimento Cinque Stelle ( 59%) mentre le altre forze sono concordi, seppur con differenze nel ricercare una personalità con una notevole esperienza politica. Questa caratteristica compatta i democratici: per l’81% degli appartenenti a quest’area non si può prescindere da questa peculiarità.  L’articolo sul Corriere sottolinea come la ricerca di una personalità proveniente dal mondo politico sia molto forte tra i ceti scolarizzati e tra i pensionati.

La situazione diventa più equilibrata se si entra nella sfera prevalentemente politica. Napolitano, specialmente nella seconda parte del suo mandato, più di una volta ha dato un input ben chiaro sulle scelte politiche da compiersi. Come dovrebbe comportarsi il nuovo Capo di Stato? Più Arbitro o Giocatore?  Il 51% propende per la seconda opzione, mentre il 45% crede che dovrebbe essere il garante del corretto funzionamento delle istituzioni. Filtrando le opinioni per appartenenza politica troviamo gli elettori di centro-destra, di area popolari più attratti da una figura interventista. Anche Pd e Cinque Stelle concordano su questo punto ma con percentuali minori, rispettivamente 55% e 51%.

Il genere non pare appassionare molto l’opinione pubblica, il 51% dichiara di non sapere o non esprime un giudizio a tal proposito. Tra la minoranza che esprime una preferenza è maggioritaria l’opinione di quelli che vedrebbero bene al Quirinale una donna. Questa tendenza è particolarmente forte nell’elettorato democratico (49%).

Quanto è importante che il nuovo Presidente abbia un esperienza e un riconoscimento internazionale? La metà del campione non ha dubbi: non si possono rischiare brutte figure e cadute d’immagine in un mondo così interconnesso per questo serve un profilo autorevole e internazionale (51%). Per il 29%, invece, questo parametro è utile ma non indispensabile mentre il 17% ritiene sia più importante la conoscenza delle questioni interne. L’autorevolezza internazionale è particolarmente auspicata dagli elettori di centro sinistra e da quelli d’ area popolare. Più tiepidi quelli forzisti e di destra in genere, mentre il risultato si ribalta se si guarda ai Cinque Stelle.

L’ultimo quesito  del sondaggio politico Ipsos, riguarda la velocità, da sempre un pallino di Renzi, con cui si eleggerà il nuovo Presidente della Repubblica. Le sensazioni che riscuotono maggiore successo sono il “probabilmente si” e il “probabilmente no” entrambe al 33%. Il 9% crede alla promessa del Presidente del Consiglio, mentre l’11% pensa che le cose andranno per le lunghe. Non sa il 14%.

 

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