Liberalizzazioni, quella dell’energia non conviene: il Governo fa marcia indietro

Pubblicato il 23 Febbraio 2015 alle 18:30 Autore: Riccardo Bravin

Ritardare le liberalizzazioni nel settore dell’energia per non rischiare di vanificare i benefici che le stesse dovrebbero portare nelle tasche dei consumatori.

window._taboola = window._taboola || []; _taboola.push({ mode: 'thumbnails-mid', container: 'taboola-mid-article-thumbnails', placement: 'Mid Article Thumbnails', target_type: 'mix' });

É questo il paradosso che ha indotto il Governo di Matteo Renzi a posticipare l’obbligo per le famiglie italiane di abbandonare i contratti di “tutela” per passare al mercato libero nel settore del gas ed elettricità, previsto inizialmente per il mese di giugno dell’anno prossimo.

Bisognerà quindi aspettare tre anni ovvero giugno 2018 perché sia completata la fase di liberalizzazione.

La scelta di fare marcia indietro da parte dello staff del Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi, è stato dettata dall’analisi del documento rilasciato due settimane fa dall’Autorità per l’energia elettrica il gas ed il sistema idrico, nel quale si avvertiva del rischio di un innalzamento delle tariffe per famiglie ed imprese che una immediata liberalizzazione avrebbe potuto portare.

Nel documento infatti si avvertiva: “E’ fondamentale evitare che l’accelerazione della transizione al mercato libero sia caratterizzata da massicci trasferimenti di ricchezza dai clienti finali ai venditori del mercato libero”.

Per l’Autorità, che per il suo studio si è basata sui dati degli anni 2012 e 2013, infatti abbandonare repentinamente il mercato di “tutela”, vincolato dalle tariffe stabilite per legge dalla stessa authority ogni tre mesi, potrebbe comportare un aumento fino al 20 per cento nel settore elettrico e fino al 10 per il gas; questo perché secondo il documento rilasciato: “qualora la rimozione dei sistemi di tutela avvenisse in modo repentino, consentendo ai venditori esistenti di innalzare i prezzi senza che i clienti finali possano reagire tempestivamente, sia per l’elevata concentrazione dell’offerta, sia per la mancanza di consapevolezza circa i benefici di prezzo ottenibili attraverso il cambio di venditore”.

Governo: “Meglio non correre il rischio di brutte figure”

Per il Governo quindi è meglio non correre il rischio di brutte figure stante le promesse fatte solo qualche giorno fa, annunciando il risparmio sulla bolletta della luce per 2,7 miliardi grazie sopratutto agli incentivi sulle rinnovabili.

Pertanto il Governo, seguendo le indicazioni dell’Autorità cercherà di introdurre con gradualità nei tre anni a disposizione la nuova disciplina, sperando altresì che vi sia un’adeguata risposta da parte degli operatori nel settore dell’energia rinnovabile.

SEGUI TERMOMETRO POLITICO SU FACEBOOK E TWITTER

PER RIMANERE AGGIORNATO ISCRIVITI AL FORUM