Civati lancia l’allarme: “Nel Pd in corso una diaspora”

Pubblicato il 19 Marzo 2015 alle 13:24 Autore: Giuseppe Spadaro
pippo civati italicum

A lanciare l’allarme è all’intero Partito Democratico è il deputato, riferimento di una parte della minoranza, Pippo Civati: “È una diaspora, più che una scissione, un progressivo allontanamento di iscritti, elettori, tra cui molti miei sostenitori”.

L’esponente del Pd che ha partecipato all’ultima congresso del Pd con una mozione alternativa a quella di Renzi e Cuperlo esterna la sua preoccupazione. Il casus belli arriva dalla Liguria dove a breve si voterà, come in altre regioni, per le elezioni regionali.

Civati commenta caso Pastorino in Liguria

Intervistato dalla Stampa, Pippo Civati (Pd) descrive così la situazione nel Pd dopo la candidatura anti Paita di Luca Pastorino in Liguria. “Non è una scissione di gruppi dirigenti: piuttosto è una scissione personale e collettiva che si manifesta in modi diversi. Matteo Renzi  non ha mai fatto nulla per ridurre questo divario, anzi ha solo e sempre fatto delle caricature”.

Pastorino, dice ancora Civati, “ha posto un problema che rispecchia un disagio che vado segnalando da tempo, ma che è rimasto inascoltato. Comprendo bene il suo gesto e le sue ragioni”. Assicura però di voler restare nel Pd e spiega: “con Pastorino ho vissuto la vicenda ligure e tante altre con molta sofferenza. Ma mi piacerebbe vedere il centrosinistra rappresentato dal centrosinistra e non da Maurizio Lupi o da un governo che si allea con la destra e imbarca chiunque passi”.

civati denuncia diaspora pd

“Dispiace vedere sinistra divisa”

E al giornalista che gli chiede se non sia contraddittorio restare nel Pd Civati risponde: “vivo queste contraddizioni sulla mia persona. Dicono che sono indeciso ma non è così: mi dispiace vedere la sinistra divisa. È l’atteggiamento di chi si concede l’estremo tentativo di credere ancora nel progetto Pd”. E alla domanda su fino a quando ci crederà risponde: “finché credo di poter riportare alla ragione chi dentro il Pd la pensa come me, ma poi vota sempre sì alle riforme di Renzi. Io rimango a combattere fino all’ultimo, segnalo però che elettori, dirigenti locali e iscritti non sono tenuti a fare lo stesso”.

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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