Italicum, ok la terza fiducia: 342 sì, 15 no Opposizioni assenti, lunedì sera il voto finale

Pubblicato il 28 Aprile 2015 alle 10:42 Autore: Giuseppe Spadaro

L’Italicum incassa anche la seconda fiducia (delle tre previste). Questa volta i favorevoli sono 2 in meno (350) ma i contrari diminuiscono ancor di più (193). La Camera approva quindi la questione di fiducia sull’articolo 2. Ieri il primo voto di fiducia con la minoranza dem che si è spaccata al momento del voto con una parte di Area Riformista (la corrente guidata dall’ex capogruppo alla Camera Roberto Speranza) che ha deciso di votare la fiducia. In 50 hanno voltato le spalle a Bersani e agli altri dirigenti di lungo corso del partito, mentre “solo” in 38 non hanno partecipato al voto. Tra questi, i big Bersani, Cuperlo, Letta, Fassina e Speranza.

Il premier può quindi dormire sonni tranquilli anche la settimana prossima quando ci sarà il voto finale sulla legge elettorale. Rispetto ai 396 deputati che formano la maggioranza, al premier mancano comunque 44 voti: 38, come detto, sono quelli dei bersaniani di stretta osservanza, mentre i rimanenti 6 appartengono, probabilmente, a esponenti dei gruppi centristi (Area popolare e Scelta civica).

Terza fiducia: via libera della Camera con 342 voti favorevoli, 15 contrari ed un astenuto. Assenti le opposizioni.

La Camera è convocata Lunedì 4 Maggio alle ore 12.

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Diretta Italicum, Letta e Cuperlo: “Non usciamo dal partito”

Il giorno dopo la prima fiducia parlano gli sconfitti. E tutti escludono l’addio al Pd. Inizia l’ex premier Enrico Letta intervistato dal Corriere della Sera. “Non ho doppi fini, nè mi candido a nulla. Affermo solo, con tutta la libertà intellettuale di cui sono capace, che chi ha responsabilità di guida, soprattutto su questioni che riguardano le regole condivise, deve in primo luogo convincere e coinvolgere. Così vince davvero. Altrimenti – chiosa Letta – vince sulle macerie”.

Sulla stessa linea d’onda l’ex presidente del Pd, Gianni Cuperlo. “Questa per me è una giornata né semplice né serena. Ho sempre avuto con il partito un rapporto di un certo tipo. Mi sento parte di una comunità. Ma questo è uno strappo incomprensibile anche alla luce di come erano andate le prime votazioni con il voto segreto” afferma il deputato Pd in un’intervista al Messaggero. E aggiunge “Cercheremo di rimanere in questo partito. Anche perchè la storia insegna che la scomposizione di un progetto non porta a nulla”.

A loro risponde indirettamente, dalle colonne del Corriere della Sera, il sindaco di Torino Piero Fassino. “L’impressione è che una parte del partito faccia fatica ad accettare la leadership di Renzi. Cosa incomprensibile, vista la sua vittoria alle primarie e poi il 40 per cento di voti superato dal Pd alle elezioni Europee”.

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Diretta Italicum: la tabella di marcia

I lavori della Camera riprenderanno giovedì mattina 30 Aprile alle 9 con le dichiarazioni di voto sulla fiducia all’articolo 2, che si concluderanno alle 10.40, quando è previsto lo scrutinio, che si prevede duri fino alle 12.15. Inizieranno poi gli interventi sugli emendamenti all’articolo 4, fino alle 14.15, seguiti dalle dichiarazioni di voto sulla fiducia. Alle 16 inizierà la votazione che si prevede finisca alle 17.30. Il voto finale sull’Italicum sarà lunedì in serata: è quanto si apprende da fonti parlamentari di maggioranza. Dopo la seconda fiducia, i lavori oggi saranno sospesi per riprendere lunedì mattina alle 12, con 11 ore di dibattito.

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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