La campagna elettorale per il Senato statunitense costa

Pubblicato il 13 Febbraio 2021 alle 09:20 Autore: Domenico Maria Pellecchia

Dopo la conclusione della lunghissima campagna Usa2020 – terminata con la vittoria dem nei ballottaggi in Georgia –  abbiamo passato gli ultimi giorni a controllare i dati della Federal Election Commission – la FEC – per capire quanto costa diventare Senatore degli Stati Uniti d’America. La campagna elettorale per il Senato nel 2020 è stata la più costosa di sempre, ma non è detto che chi raccoglie più soldi poi vinca la corsa.

Nel 2020 lo scontro ha visto crescere le cifre raccolte dai candidati in maniera esponenziale, arrivando a superare il limite psicologico di un miliardo di dollari. In particolare, le sole donazioni al candidato democratico in Georgia – Jon Ossof – hanno fatto registrare un totale di circa 140 milioni di dollari: per capirci, nel 2000 il candidato alla presidenza Al Gore aveva raccolto solamente 133 milioni di dollari.

Per capire quanto costa diventare Senatore degli Stati Uniti d’America bisogna guardare la lista prodotta dalla FEC che classifica i primi 50 candidati in ordine di somme raccolte: il più basso risultato è di circa 6 milioni di dollari, escludendo per ovvie ragioni i candidati indipendenti o di partiti minori.

Il sito della FEC fornisce la lista di tutte le donazioni ricevute dai candidati del 2020. I primi dieci per totale complessivo di dollari raccolti sono i democratici Ossof (GA), Warnock (GA), Harrison (SC), Sally (AZ), McGrath (KY) e Gideon (ME); i repubblicani in lista invece sono Graham (SC), Perdue (GA), Loeffler (GA) e McConnell (KY). I candidati democratici hanno raccolto complessivamente poco meno di 700 milioni di dollari, mentre quelli repubblicani circa 400. Come abbiamo già scritto, la campagna elettorale per il Senato statunitense costa, ma mai era costata così tanto.
Anche se molti democratici figurano nella lista dei paperoni, alcuni di loro hanno comunque perso la sfida per un seggio al Senato: in Kentucky, l’ormai ex-leader di maggioranza repubblicano Mitch McConnell ha vinto agilmente con il 57,8% dei voti contro la democratica Amy McGrath nonostante quest’ultima avesse raccolto circa 20 milioni in più di dollari; lo stesso è capitato al democratico Jamie Harrison in South Carolina: dopo aver raccolto ben 132 milioni di dollari ed aver staccato il suo contendente di circa 20 milioni, ha perso la corsa contro il repubblicano Lindsey Graham che è stato riconfermato con il 54,5% dei voti. Insomma, la campagna elettorale per il senato statunitense costa, ma i sodi non sono l’unico problema.
Secondo i dati della FEC, i 10 migliori candidati fundraiser nel 2020 hanno raccolto circa il doppio della cifra raccolta dai 10 migliori candidati nel 2018; la Georgia è lo Stato ad aver raccolto più fondi per il Senato: il totale raggiunto dai due candidati democratici Warnock e Ossof, insieme ai repubblicani Loeffler e Perdue, ammonta a circa 446 milioni di dollari, molto vicino al totale delle donazioni per Bush e Gore durante la campagna del 2000 che invece ammontava a poco più di 494 milioni di dollari: un bel salto in avanti vista la differenza fra le due elezioni.
La maggior parte delle donazioni è stata registrata nell’ultimo periodo di campagna a causa dei due ballottaggi in Georgia che hanno ottenuto rilevanza nazionale per il risultato complessivo del Senato che ha fatto sperare fino alla fine i democratici in una vittoria che poi è arrivata in entrambi i seggi del Peach State.

 

 

 

 

L'autore: Domenico Maria Pellecchia