Repubblica Ceca: il nuovo “ponte” tra Cina ed Europa?

Pubblicato il 12 Settembre 2015 alle 13:50 Autore: Guglielmo Sano

Repubblica Ceca: dopo Polonia e Ungheria, anche il paese di Milos Zeman punta a ritagliarsi un posto di primo piano tra i partner di Pechino nell’Europa centro-orientale.

Repubblica Ceca: Pechino, una “vecchia” conoscenza

I candidati al ruolo di “ponte” con Pechino, di certo, non mancano in Europa orientale. Alcuni anni fa, sembrava che fosse la Polonia, prima economia e leader “non ufficiale” dei paesi CEE (Central and Eastern European Countries), la destinazione naturale delle attenzioni cinesi: Varsavia ha dato il via a una partnership (investimenti reciproci) con la Cina già nel 2011. D’altra parte, anche l’Ungheria può vantare una stretta amicizia con Pechino; per Viktor Orban, d’altronde, la Cina non è solo un alleato economico ma, come ha affermato durante l’ultima campagna elettorale, anche un vero e proprio “modello politico”.

Tuttavia, dopo aver compiuto una sostanziale inversione a U, al momento, è la Repubblica Ceca, tra i paesi CEE, a fare i maggiori sforzi per sviluppare relazioni politico-economiche con il “gigante” asiatico. Fino a poco tempo fa, la Repubblica Ceca si distingueva per essere uno dei maggiori critici di Pechino tra i membri dell’Ue, anche in virtù di un tradizionale rapporto con le più eminenti personalità politiche in esilio di Tibet e Taiwan . Eppure, la scorsa settimana, l’unico capo di stato europeo presente a Pechino, in occasione della parata in memoria della resa giapponese e quindi della fine della seconda guerra mondiale, era Milos Zeman.

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Repubblica Ceca: gli affari sono appena iniziati

La visita del presidente ceco in Cina è stata contrassegnata da una serie di interessanti sviluppi nelle relazioni tra i due paesi: pochi giorni dopo la Banca di Cina ha aperto una filiale praghese, entro la fine di settembre verrà inaugurato il primo volo diretto tra la capitale ceca e quella cinese. Particolare ancor più interessante è quello che riguarda la CEFC, “colosso” dell’energia con base a Shangai, che ha acquistato due edifici storici nel centro di Praga per farne il “quartier generale” da cui partire per espandersi sul mercato europeo.

Tanto per chiarire il “ruolo strategico” riconosciuto al paese nel breve-medio termine, la CEFC ha acquistato quote di maggioranza della “seconda” società di calcio della capitale, lo Slavia Praga, e della società che produce la birra Lobkowitz, oltre a quote di minoranza della compagnia di bandiera ceca e di alcuni media. Ma le prospettive che riguardano gli “affari” tra i due paesi non finiscono qui, per esempio, anche la Skoda potrebbe assaggiarne una bella fetta e assicurarsi delle forniture per le metropolitane cinesi. La nota casa automobilistica potrebbe esportare in Cina anche aerei di piccole e medie dimensioni e apparecchiature medicali. Intanto, i turisti cinesi che come propria meta scelgono la Repubblica Ceca continuano ad aumentare: quest’anno sono stati circa 300mila, il triplo rispetto a 4 anni fa.

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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