Riforme, Verdini: “Adesso Bersani non serve più” Minoranza Pd nel panico

Pubblicato il 4 Ottobre 2015 alle 12:31 Autore: Andrea Turco
governo gentiloni stretta di mano tra renzi e verdini

Adesso Bersani non serve più“. E’ bastata questa frase di Denis Verdini, pronunciata dopo l‘approvazione dell’articolo 2 del Ddl Boschi, vero cuore pulsante della riforma costituzionale, ad allarme la minoranza Pd. “Ma che fine ha fatto la rottamazione? È servita per fare fuori un pezzo della nostra sinistra e ci ritroviamo con Verdini e gli amici di Cosentino” afferma sconsolato in un’intervista a Repubblica l’ex capogruppo alla Camera Roberto Speranza. “Il rapporto tra Renzi e Verdini non mi piace – rimarca – Né penso che piaccia ai nostri elettori, militanti e iscritti. Il punto politico è che l’obiettivo del Pd è ricostruire il centrosinistra ed essere quindi baricentro di questa alleanza per noi naturale. Nei ragionamenti e nelle parole di Verdini e company c’è l’idea che il Pd diventi il Partito della Nazione di Renzi in cui non hanno più senso i confini tra destra e sinistra e ci può stare dentro tutto e il contrario di tutto. Quindi mi preoccupa la prospettiva politica, perché il centrosinistra non si fa con Verdini egli amici di Cosentino. Questi dichiarano di essere la gamba di una nuova alleanza di centro, Renzi cosa dice?”.

Denis Verdini, fautore del Patto del Nazareno, e Matteo Renzi

Renzi dal canto suo, aveva già risposto ieri: “Verdini ormai è diventato il paravento per qualsiasi paura. Tutti lo evocano anche vedendolo dove non c’è: ormai è raffigurato come una sorta di mostro di Lochness nostrano”. Pensiero ribadito oggi dal ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi: “E’ assurda questa ossessione per Verdini, i nostri voti sarebbero stati comunque sufficienti. Non capisco questa ossessione, hanno votato come un anno fa. Con loro – precisa – nessun accordo”.

Di diverso avviso sono le opposizioni che tuonano contro l’accordo, anzi, l’accordicchio che ha permesso l’approvazione dell’articolo 2 del ddl Boschi. “Non penso – spiega al Gr1 Paolo Romani, capogruppo di Forza Italia al Senato – che la maggioranza abbia grandi motivi di soddisfazione, per due ordini di motivi. Primo, l’art.2 è frutto di un accordicchio interno al pd. In secondo luogo, il governo ha ottenuto 160 voti grazie ai 9 voti dei verdiniani e quindi ad oggi la maggioranza di governo non ha potuto esprimere una maggioranza assoluta al Senato sull’art. 2″.

L'autore: Andrea Turco

Classe 1986, dopo alcune esperienze presso le redazioni di Radio Italia, Libero Quotidiano e OmniMilano approda a Termometro Politico.. Dal gennaio 2014 collabora con il portale d'informazione Smartweek. Su Twitter è @andreaturcomi
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