L’innalzamento della soglia del denaro contante da 1000 a 3000 euro favorirà l’evasione?

Pubblicato il 14 Ottobre 2015 alle 11:52 Autore: Francesco Ferraro
denaro contante suddivisio in 5 10 20 50 e 100 euro

Nelle ore in cui le misure della legge di stabilità cominciano a prendere forma, continuano, nel mondo politico e sindacale, le polemiche sulla decisione annunciata dal governo Renzi di voler innalzare da 1.000 a 3.000 euro la soglia per l’utilizzo del denaro contante.

La soglia attualmente in vigore era stata introdotta il 6 dicembre 2011 dalla manovra “Salva-Italia” del governo Monti, e aveva come obiettivo principale quello di combattere e stanare gli evasori fiscali. Un primo cambiamento si verificò nel 2007 con il governo Prodi, che fissò il limite per l’utilizzo del denaro contante a 5.000 euro (da 12.500); in seguito, il governo Berlusconi decise di ridurre ulteriormente la soglia, portandola a 2.500 euro. Questo provvedimento non era mai stato avallato dalle associazioni dei commercianti, le quali oggi plaudono all’iniziativa dell’esecutivo, soprattutto perché, in vista del Giubileo, si renderanno più facili i viaggi e le vacanze ai turisti, a cominciare da quelli europei. Anche se, è importante ricordarlo, cinesi, giapponesi, russi ed arabi possono beneficiare oggi di una clausola che assicura loro un tetto di 15mila euro.

Soglia contante, Bersani: “Si favorirà l’evasione”

Alzare la soglia per l’uso dei contanti è un incoraggiamento dei “consumi in nero”, del “riciclaggio” e della “corruzione”. Ad affermarlo sul suo profilo Facebook è l’ex segretario PD e leader della minoranza Dem Pier Luigi Bersani, il quale ha anche aggiunto: “Con una certa amarezza, vorrei chiedermi: ma che messaggio vogliamo dare all’Italia e da quale Italia vogliamo il consenso? Non si dica per favore che alzando la soglia del contante si favoriscono i consumi. Chi ha da spendere 3.000 euro per un acquisto, ha sicuramente una carta di credito”. Piuttosto, ha proseguito Bersani, “incoraggeremmo i consumi in nero, il riciclaggio, l’evasione e la corruzione, come è stato certificato da tutte delle agenzie, a cominciare dall’Agenzia delle entrate”. “Anch’io – ha aggiunto – sono favorevole ad arrivare alla media europea nell’uso del contante, quando saremo alla media europea nell’uso del contante, nell’evasione, nel nero, nella corruzione. Non possiamo prendere la stessa medicina di chi non ha la malattia. Noi abbiamo una malattia molto seria e si richiederebbero medicine molto serie”.

Ha ragione Bersani ad affermare che questo provvedimento, piuttosto che incoraggiare i consumi, aiuterà gli evasori? Sì, se non verranno garantite la fatturazione e lo scontrino elettronici. Tuttavia, il Premier e segretario del PD Matteo Renzi, ha sottolineato che il governo farà in modo che tutte le transazioni verranno tracciate, così che l’uso del contante non sarà più un problema.

In queste ore, torna alla ribalta anche il tema dei pagamenti con bancomat e carta di credito, dopo che una legge approvata dal Parlamento lo scorso anno li rendeva obbligatori ai commercianti, artigiani e professionisti per tutti i pagamenti superiori ai 30 euro; tuttavia, non essendo previste sanzioni di alcun genere, questa norma è rimasta pressoché inapplicata.

soldi contanti e una catena con lucchetto al centro

In Italia l’82% delle transazioni in contante

Se in Europa la media dell’utilizzo del denaro contante è del 60%, in Italia l’82% delle transazioni avviene ancora cash, con un costo per le casse dello Stato pari a 8 miliardi di euro. Secondo quanto affermato dall’ex Ministro Maurizio Lupi, primo firmatario della mozione approvata lo scorso giugno a Montecitorio, l’elevato uso dei contanti è una conseguenza del fatto che “in Italia ci sono quasi 15 milioni di “unbanked”, ossia persone che non hanno un conto corrente presso una banca e che, di conseguenza, non utilizzano alcuna forma di pagamento tracciabile”.

Il confronto con l’Europa

Una recente normativa in Francia è andata in senso opposto rispetto al governo italiano, abbassando la soglia da 3.000 a 1.000 euro. In Spagna, invece, si può utilizzare il denaro contante fino a 2.500 euro, mentre in Grecia il limite è di 1.500 euro. Solo il Portogallo presenta la stessa misura dell’Italia, pari a 999,99 euro.

 

Francesco Ferraro

L'autore: Francesco Ferraro

Classe 1991, romano, laureato in “Scienze Politiche e Relazioni Internazionali” all'Università “Roma Tre” con una tesi su Giorgio Napolitano, master in Comunicazione Politica all'Università di Urbino, attualmente segue il corso “Mass Media e Politica” dell’Università di Bologna - Campus di Forlì. Si occupa di politica interna, Quirinale e di comunicazione politica. Collabora con Termometro Politico dal 2015. Su twitter @franzifer
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