Unioni Civili, i motivi dello scontro tra Ncd e governo

Pubblicato il 14 Ottobre 2015 alle 14:41 Autore: Redazione
immagine con due persone che si tengono mano nella mano

Dopo giornate di accesi dibattiti, molti dei quali classificati dal Partito democratico come mero ostruzionismo, il ddl 2081 sulle unioni civili a firma Cirinnà è stato presentato all’Aula del Senato stamane alle 9:30, nonostante il parere discordante dei cattolici di Area popolare, per la relazione sui lavori relativi al testo di legge.

La seduta, sospesa inizialmente per mancanza del numero legale, è stata riaperta con l’intervento del senatore Palma, presidente della commissione Giustizia, che ha spiegato come sia stato impossibile, nonostante le oltre 70 le sedute sul tema, concludere la relazione sul lavoro. Successivamente l’Aula ha proseguito con la discussione sulla sanatoria per i finanziamenti ai partiti, il ddl Boccadutri.

Unioni civili, proteste di Ndc e Ap

Il Pd ha voluto fortemente che i due testi venissero discussi nello stesso giorno, creando un fronte di aperta opposizione con il Nuovo centrodestra, che invece ha votato contro.
“Riteniamo che la procedura adottata dalla presidenza sia del tutto illegittima. Si tratta di una procedura inusitata e senza precedenti – protesta Carlo Giovanardi, senatore dell’Ncd – perché cancella l’art.72 della Costituzione e viola il regolamento del Senato. Il testo preso in esame non è stato assolutamente preso in esame dalla commissione prima di giungere all’esame dell’aula, come prevede la Costituzione e lo stesso regolamento, che concede due mesi di tempo alle commissioni per valutare un provvedimento”.
Immediata la risposta del capogruppo del Pd Luigi Zanda: “Il provvedimento delle unioni civili ha sostato molto in commissione, c’è stato anche dell’ostruzionismo e questo ha reso necessario portarlo in Aula senza relatore, non potevamo aspettare ancora per un tempo indefinito”

Bocciate anche le proposte di Ap e Forza Italia, che chiedevano il rinvio dell’incardinamento del ddl sulle Unioni Civili, e quella del Movimento5stelle di giungere al voto finale sul testo di legge entro giovedì. “Da Pd calendarizzazione inutile in Senato perché aula in sessione di bilancio non potrà discuterne. E’ proprio finita una fase”, commenta Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale dell’Ncd.
Il premier Matteo Renzi, forte di quel 95% di accordo sulla legge, sottolinea l’esigenza che tutti prendano atto che una legge sulle unioni civili “non si può più rimandare, questo è il punto chiave, su alcune voci di questa norma ci sono opinioni diverse, anche all’interno del Pd, e credo che sia giusto che il dibattito parlamentare possa aiutare ad ascoltare le voci degli altri, senza toni di furore ideologico ma facendo lo sforzo di ascoltarsi”.

Il testo della discordia, che accontenta M5s, Fi e Verdiani, rischia però di creare le più acerbe divisioni proprio all’interno del Pd. I punti più critici sono quelli sul matrimonio tra persone dello stesso sesso e sulla stepchild adoption, cioè la possibilità per uno dei due componenti della coppia, di adottare il figlio naturale o adottivo del partner.
Le basi, seppur traballanti, sono state poste, ora bisogna aspettare che la politica faccia il suo corso.

Irene Masala

L'autore: Redazione

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