“Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve”, il successo del libro e del film che hanno spopolato in Svezia

Pubblicato il 22 Maggio 2014 alle 10:38 Autore: Nadia Ruggiero
film dal libro

“Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve” è di certo un titolo strano per un film e forse per questo vi si approccia con un po’ di perplessità. Ma bastano pochi minuti di proiezione per catturare la prima risata del pubblico, quando Allan Karlsson (Robert Gustafsson) fa saltare in aria la volpe che ha ucciso il suo gatto, nascondendo dei candelotti di dinamite all’interno di una confezione di salsicce. L’umorismo di questo film tende decisamente al demenziale, ma con tale briosa impassibilità da risultare irresistibile.

Basato sul bestseller editoriale dello svedese Jonas Jonasson, autore esordiente del libro più venduto in Svezia nel 2009, il film segue le numerose disavventure passate e presenti di un uomo che, un po’ come Forrest Gump, riesce a vivere bene la sua vita, nonostante evidenti difficoltà e svantaggi. Karlsson non brilla per la sua genialità, né è particolarmente sano di mente – la volpe è solo l’ultima vittima della sua predilezione per gli esplosivi -, ma ha un innato buon senso ed un cuore buono, che nel corso della sua lunga esistenza gli hanno fatto guadagnare alcuni sorprendenti amici ed alleati.

 

film cinema

Mentre nella casa di riposo in cui vive Allan il personale si prepara a festeggiare il suo centesimo compleanno, lui, infaticabile e inquieto, si arrampica fuori dalla finestra, va alla stazione degli autobus e prende il primo che parte con la valigia piena di contanti affidatagli provvisoriamente da un giovanotto poco raccomandabile. Da questo momento in poi sarà ricercato da pericolosi criminali e da un poliziotto inetto.

Durante la fuga Allan ricorda i personaggi famosi che ha incontrato – il generale Francisco Franco, Stalin, Reagan, Gorbaciov – ed i momenti storici in cui ha giocato un ruolo improbabile – la guerra civile spagnola, l’invenzione della bomba atomica, la guerra fredda, la caduta del muro di Berlino -. Il suo compagno più divertente, però, è di fantasia: il fratello scemo di Albert Einstein, detenuto insieme a lui in un campo di concentramento e il cui debole cervello non riesce a comprendere il semplice piano di evasione di Allan.

Mentre Gump ricorda spesso la frase della madre secondo la quale “la vita è come una scatola di cioccolatini”, Allan dalla sua sul letto di morte ha tratto l’insegnamento che “la vita è quello che è e sarà quel che sarà”. Il suo stoicismo, mentre tutto intorno a lui è caotico e assurdo, è splendidamente interpretato da Gustafsson, uno dei comici più popolari in Svezia.

Al regista del film Felix Herngren è toccato anche il ruolo di co-sceneggiatore, un compito non proprio semplice considerate le esigenze di sintesi imposte dal copione cinematografico: “Siamo riusciti comunque a restituire lo spirito del libro. Leggendolo, ridevo fino alle lacrime. Per le situazioni, l’umorismo assurdo, il mischiare piccola e grande storia, il succedersi di eventi casuali minimi eppure capaci di cambiare la vita delle persone.”

Il film rispecchia alla perfezione l’umorismo scandinavo, diverso da quello italiano o americano, poiché “nasce dalla situazione, più che da gag e battute, senza turpiloquio e spesso surreale”. E in cui alla risata segue la riflessione, come spiega bene Herngren: “il segreto del successo di questa storia è il modo in cui affronta la vecchiaia, fonte di preoccupazione per il mondo occidentale. In Italia molte famiglie si prendono cura degli anziani, noi in Svezia siamo soli. Una volta usciti di casa tagliamo il cordone ombelicale. Con padri e nonni ci si vede un paio di volte l’anno. Gli anziani non ricevono visite, si annoiano. Il centenario Allan incarna la possibilità di viaggiare e vivere avventure anche alla sua età, costruendosi una famiglia, bizzarra ma funzionale”.

L'autore: Nadia Ruggiero

Di origini campane, si è specializzata in Mass Media e Comunicazione presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II e ha conseguito il master Social Media Marketing & Digital Communication alla IULM di Milano. Giornalista pubblicista iscritta all'Albo, per la testata online Termometro Politico ha inaugurato le rubriche culturali e contribuito alla redazione di numerosi articoli. Come addetta stampa ha curato una campagna di comunicazione per il lancio di un progetto musicale basato sul crowdfunding. Vive e lavora a Bologna.
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