Aids statistiche: ecco i numeri aggiornati in vista della giornata mondiale Aids del 1° dicembre

Pubblicato il 28 Novembre 2015 alle 12:24 Autore: Emanuele Vena
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Aids statistiche: i numeri aggiornati

Il 1° dicembre 2015, come ogni anno, si celebrerà la giornata mondiale per la lotta contro l’AIDS, malattia dovuta alla diffusione del virus HIV e che ha ucciso decine di milioni di persone dai primi anni ’80 ad oggi. In concomitanza con la ricorrenza annuale, l’UNAIDS – il programma delle Nazioni Unite che conduce campagne informative e di prevenzione dell’AIDS ed offre cure ai malati nei Paesi più poveri – ha diffuso i numeri aggiornati del problema.

Aids statistiche: i dati aggiornati

Nel parlare di Aids si parla di milioni di persone infettate ogni anno dal virus HIV e di altrettante persone decedute a causa della contrazione della malattia. Qui di seguito un grafico che rappresenta l’evoluzione degli ultimi 15 anni.

Come si può notare, il fenomeno della contrazione del virus è in progressiva riduzione, passando dagli oltre 3 milioni di nuovi infetti del 2000 ai 2 milioni del 2014. Dal 2006 è in calo anche il numero di morti, che nel giro di 8 anni si è quasi dimezzato. A contribuire ad un miglioramento dei risultati è stato indubbiamente il progressivo aumento delle risorse stanziate per le campagne di contrasto del virus, passate da poco meno di 5 miliardi di dollari nel 2000 a circa 20 nel 2014.

Il calo ha interessato sia gli adulti che i bambini, come si può notare dal grafico seguente.

Nello specifico, è stato riscontrato – soprattutto nell’ultimo triennio – un lieve calo della fetta di bambini colpiti dal virus: se nel 2000 la percentuale era pari al 16% del totale degli infettati, nel 2014 è scesa sotto l’11%. Dati che però non frenano l’allarme per quanto riguarda i decessi degli adolescenti tra i 10 ed i 19 anni i quali – secondo le stime UNAIDS – presentano dati in crescita ed in controtendenza rispetto alle altre fasce di età in particolar modo con riferimento all’Africa Sub-sahariana, dove risiede oltre l’80% degli adolescenti colpiti dal virus.

Qui di seguito invece la variazione dal 2000 al 2014 del fenomeno del contagio e dei decessi a seconda delle varie aree geografiche.

Come evidenziato dal grafico, il fenomeno del contagio è in calo un po’ ovunque, ad eccezione di Medio Oriente e Nord Africa (MENA) e dell’area compresa tra Europa orientale ed Asia centrale. In queste 2 aree la situazione va ancora peggio sul versante dei morti per Aids, con cifre annue addirittura triplicate rispetto a 15 anni fa.

Aids statistiche: altri dati

Nelle statistiche diffuse dall’UNAIDS ci sono altri dati che fanno riflettere. Nonostante il trend calante, l’Africa Sub-sahariana resta nettamente l’area in cui il fenomeno è maggiormente diffuso, con 2/3 del totale delle nuove infezioni nel mondo. Un dato confermato anche dalla quantità delle cure fornite nell’area, pari a 5/7 delle terapie antiretrovirali globali.

In Asia e nel Pacifico a farla da padrone sono Cina, Indonesia ed India, Paesi in cui sono avvenute il 78% delle nuove infezioni del 2014. Nei Caraibi è invece Haiti il Paese più colpito, con circa la metà delle nuove infezioni della regione.

In Europa occidentale e Nordamerica – le aree più sviluppate del pianeta – il fenomeno delle infezioni e dei decessi ha subito un lieve calo nell’ultimo quindicennio, rappresentando nel 2014 rispettivamente poco più del 4% dei nuovi infetti e circa il 2% dei decessi nel mondo. Oltre la metà dei nuovi contagi ha interessato gli Stati Uniti.

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L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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