Ferrari in Borsa, il sarcasmo di Morra (M5S): “Renzi presente? Berlinguer e Pertini si saranno rivoltati nella tomba”

Pubblicato il 5 Gennaio 2016 alle 11:29 Autore: Emanuele Vena
quotazione ferrari m5s morra

Ferrari in Borsa: il sarcasmo di Nicola Morra (M5S)

“Il segretario del maggior partito della cosiddetta sinistra ha presenziato ieri all’ingresso del titolo Ferrari nella borsa italiana. Con lui ovviamente c’era il presidente Sergio Marchionne, notoriamente anch’egli di sinistra e strenuo difensore dei lavoratori. Contemporaneamente si son notati piccoli sussulti tellurici nei cimiteri dove sono custodite le salme di Pertini, Di Vittorio, Berlinguer e Gramsci, i quali si rivoltavano nella tomba”.

La battuta sarcastica è di Nicola Morra, senatore del M5S, che sul suo profilo Facebook ha commentato la cerimonia della quotazione Ferrari nella Borsa Italiana. Ed ha aggiunto: “La lotta di classe rimane sempre valore della cosiddetta sinistra, solo che stavolta si è impugnato il fucile al contrario: dietro al calcio c’era il maglioncino di cachemire, davanti al mirino la classe lavoratrice…”. Per poi chiudere con un post scriptum sibillino: “Dov’è che paga le tasse FCA?”.

Ferari in Borsa: nessun entusiasmo

Al di là dell’importanza dell’evento, la Borsa non sembra aver reagito con particolare entusiasmo, frenata anche dalle turbolenze provenienti dai mercati asiatici, che hanno fatto colare a picco anche le piazze europee. Milano ha chiuso il lunedì con un -3.2%, mentre il Cavallino è riuscito a strappare uno striminzito +0.53%, un risultato comunque decisamente superiore a quelli degli altri titoli automobilistici europei, a partire dalla stessa FCA che ha chiuso a -4.85%.

M5S si scaglia anche contro la Rai

Alle polemiche di Morra sulla presenza di Renzi a Piazza Affari si aggiungono quelle di Riccardo Fico, presidente di vigilanza Rai, che in un’intervista a Repubblica si scaglia contro l’attuale gestione dell’emittente pubblica e la sua eventuale dipendenza dal governo.

Fico se la prende col direttore generale Antonio Campo Dall’Orto: “È lui che deve decidere che tipo di amministratore essere: un manager di alto profilo, nel segno dell’indipendenza, oppure pronto a dare ascolto alla politica, al governo e a Renzi”. E aggiunge: “Ce ne accorgeremo alla prima nomina e agiremo di conseguenza. Se sceglierà la seconda strada, sarà combattuto dalle forze che chiedono il cambiamento”.

Fico minimizza quanto accaduto nel Capodanno di Matera: “è un Paese incredibile quello in cui si discute di un messaggio sfuggito su migliaia inviati. Per un Paese laico e civile è avvilente anche solo discuterne”. E chiarisce: “Al limite, posso dire che ho trovato surreale l’errore sul conto alla rovescia e il fatto che nessuno abbia avvisato dello sbaglio. Che so, un fonico o un direttore della regia… Lo considero un segno di sciatteria”, aggiungendo che “personalmente non avanzerò alcuna richiesta in ufficio di Presidenza. Se qualcuno lo farà, valuteremo assieme”.

L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
Tutti gli articoli di Emanuele Vena →